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giovedì 13 Novembre 2025

Velocità al servizio: Nuovi record e l’era dei tennisti fulminei

L’esplosione di potenza al servizio nel tennis contemporaneo ha raggiunto nuove vette, ridefinendo i limiti della velocità e introducendo un elemento di spettacolarità inedita.
Recentemente, il giovane statunitense Ben Shelton ha catturato l’attenzione del pubblico durante il suo incontro con Felix Auger Aliassime, mettendo a segno un servizio vincente che ha toccato la sorprendente velocità di 235 chilometri orari, un dato che lo pone tra i più alti registrati nella storia dei prestigiosi “Maestri”.
La stessa intensità nel suo gioco ha generato un altro colpo di incredibile potenza, sfiorando la barriera dei 243 km/h, testimonianza di una tecnica impeccabile e di una forza fisica notevole.

Tuttavia, l’attuale detentore del record assoluto, un traguardo raggiunto con dedizione e precisione, è il promettente tennista francese Giovanni Mpeshi Perricard.

Nel giugno del 2024, durante un emozionante incontro a Wimbledon contro l’esperto Taylor Fritz, Perricard ha infranto un precedente limite, raggiungendo la sbalorditiva velocità di 246 chilometri orari.

Questa performance non solo ha stabilito un nuovo standard nel mondo del tennis, ma ha anche evidenziato la crescente evoluzione della preparazione atletica e della biomeccanica del gesto tecnico in questo sport.
La velocità di servizio, lungi dall’essere un mero dato statistico, rappresenta un concentrato di elementi complessi.
Si tratta di una combinazione sinergica di forza muscolare, tecnica di esecuzione, angolo di impatto, rotazione della palla e, non da ultimo, della capacità di generare un’accelerazione controllata.
Un servizio potente non è solo questione di forza bruta; richiede una coordinazione precisa e un’efficienza biomeccanica ottimale per trasferire energia in modo efficace.
L’evoluzione dei materiali utilizzati per le racchette, con telai più leggeri e flessibili, ha contribuito a massimizzare la velocità della pallina, ma il fattore umano, ovvero l’abilità e la potenza del tennista, rimane cruciale.
Questi record, che si susseguono con una frequenza sempre maggiore, aprono nuove prospettive per l’analisi del gioco e per l’allenamento dei giovani talenti.
La ricerca di prestazioni estreme al servizio non è solo una sfida tecnica, ma anche un’opportunità per comprendere meglio i principi della fisica applicata allo sport e per sviluppare metodologie di allenamento più innovative ed efficaci, capaci di sbloccare il potenziale atletico dei tennisti di domani.

L’era della velocità nel tennis è appena iniziata e promette di regalare emozioni sempre più intense e prestazioni sempre più sorprendenti.

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