Derby Torino-Juventus: Massiccio intervento di sicurezza per prevenire scontri.

La vigilia del derby tra Torino e Juventus, un appuntamento sportivo intriso di una storia di rivalità profonda e a tratti violenta, si è risolta con un massiccio intervento di forze dell’ordine volto a prevenire il rischio di scontri tra le tifoserie.
La memoria degli episodi drammatici dello scorso novembre, quando la cornice della rivalità si era trasformata in un’esplosione di violenza con l’utilizzo di armi improprie e ferite gravi, aleggiava densa, spingendo le autorità a implementare misure di sicurezza eccezionali.

Un’operazione di intelligence e sorveglianza capillare, condotta dalla Digos, ha monitorato costantemente i movimenti dei gruppi ultras di entrambe le fazioni.
Il flusso di informazioni, attinto da fonti diverse e filtrato attraverso analisi complesse, ha permesso di individuare i punti di convergenza e le intenzioni dei tifosi più radicali.
A Moncalieri, la sede dei “Drughi”, si è rivelata un nodo cruciale per i sostenitori bianconeri, che si sono riuniti in un numero superiore a 150 persone.

Tra questi, elementi già noti alle forze dell’ordine e soggetti gravati da provvedimenti Daspo, una misura restrittiva che impedisce l’accesso alle manifestazioni sportive.
La loro presenza ha ulteriormente incrementato il livello di allerta.

Parallelamente, a Torino, i tifosi granata si sono dati appuntamento in corso Agnelli, di fronte alla curva Maratona dello stadio Olimpico Grande Torino.

Inizialmente, l’atmosfera sembrava caratterizzata da un clima di attesa e di aggregazione, tipico delle serate che precedono un derby.

Tuttavia, con l’avanzare delle ore, e sotto l’effetto di dinamiche di gruppo complesse e spesso imprevedibili, i tifosi si sono travestiti, assumendo un’apparenza volta a rendere difficoltosa l’identificazione, e hanno iniziato a muoversi in corteo, utilizzando veicoli per raggiungere piazza Vittorio Veneto, un luogo simbolo della vita notturna torinese, nella speranza di incrociare i rivali.

La polizia, consapevole del potenziale rischio, aveva già dispiegato un ingente numero di agenti, compresi reparti mobili, in diverse aree strategiche della città.

Il lungo Po Cadorna, la zona limitrofa a un popolare locale e le vicinanze della Gran Madre, dove si erano concentrate numerose autovetture, sono state oggetto di un controllo serrato.

Gli ultras, tentati di muoversi e di provocare, sono stati fermati e identificati, disinnescando potenziali scenari di conflitto.
Nonostante la tensione palpabile, la serata si è conclusa senza episodi di violenza degni di nota, grazie all’efficace azione preventiva delle forze dell’ordine e alla graduale dispersione dei gruppi di tifosi.
L’evento, tuttavia, sottolinea la complessità della gestione della passione calcistica, un fenomeno sociale intrinsecamente legato a dinamiche di gruppo, identitarie e territoriali che richiedono un approccio multidisciplinare e una costante vigilanza.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap