03 luglio 2024 – 23:30
Durante una cerimonia di musica medicina presso l’Abbazia Santa Bona di Vidor, Alex Marangon ha presumibilmente assunto ayahuasca, un potente allucinogeno. Dopo due giorni di ritiro, il giovane barista è misteriosamente scomparso durante un raduno di appassionati di sciamanesimo. Le ricerche hanno portato al suo ritrovamento senza vita sulle rive del Piave, con segni evidenti di trauma fisico. L’autopsia sarà eseguita per determinare le circostanze della morte, mentre la comunità si interroga su come Marangon sia finito nel fiume.Emergono testimonianze che suggeriscono l’uso dell’ayahuasca come parte della cerimonia, una pratica illegale in Italia ma diffusa in contesti pseudo-spirituali. Questa sostanza allucinogena può generare visioni e stati alterati che potrebbero aver contribuito alla tragedia. Le cerimonie con ayahuasca stanno diventando sempre più popolari, ma la mancanza di preparazione e consapevolezza dei partecipanti può portare a conseguenze gravi.L’ayahuasca è considerata uno strumento per la guarigione spirituale dagli sciamani, ma il suo uso irresponsabile può avere effetti devastanti. Il caso di Marangon solleva interrogativi sulla regolamentazione di queste pratiche e sulla responsabilità dei presunti “sciamani” che le conducono. La Procura di Treviso sta indagando sul caso come possibile omicidio colposo legato all’uso dell’allucinogeno.Questa tragedia mette in luce i rischi associati alle cerimonie psichedeliche non controllate e sottolinea l’importanza della consapevolezza e della formazione adeguata prima di intraprendere tali esperienze. È necessario un maggiore controllo e regolamentazione delle pratiche spirituali che coinvolgono sostanze psicotrope per evitare futuri incidenti simili a quello che ha portato alla prematura morte di Alex Marangon.