08 gennaio 2025 – 19:41
Nel cuore della notte, tra le mura antiche della chiesa di San Giovanni Battista a Bari, il destino ha riservato un tragico epilogo per un neonato che è stato trovato senza vita nella sua culla termica. È stata l’ipotermia a spegnere la fiamma appena accesa di questa giovane vita, come hanno rivelato i primi esiti dell’autopsia condotta dall’eminente professore Biagio Solarino presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari. Un tenero essere umano, appena nato e già privato della possibilità di crescere e scoprire il mondo.Le indagini della Procura di Bari si sono subito concentrate sul parroco don Antonio Ruccia e sul tecnico responsabile dell’installazione della culla nel lontano 2014. L’accusa di omicidio colposo pesa come un macigno su queste due figure apparentemente estranee a un gesto così atroce. Cosa può aver spinto qualcuno a compiere un gesto tanto vile e inumano? Sono domande che si pongono i cittadini sgomenti dinanzi a una tale tragedia.Il silenzio delle pietre secolari della chiesa sembra echeggiare il dolore per la perdita di una vita così innocente e promettente. La comunità si stringe attorno alla famiglia del neonato, offrendo solidarietà e sostegno in un momento così difficile da affrontare. Ogni candela accesa è un piccolo gesto di speranza che possa far luce sull’oscurità che avvolge questo triste episodio.In questo angolo d’Italia, dove la storia si intreccia con il presente in un abbraccio eterno, la morte improvvisa di un neonato risveglia antiche paure e superstizioni legate al mistero della vita e della morte. Resta ora alla giustizia fare luce su questo oscuro enigma e portare davanti alle proprie responsabilità coloro che hanno tradito il sacro dovere di proteggere la vita più vulnerabile tra noi.