Nel cuore del Triangolo Lariano, ove gli antichi ghiacciai scolpirono vallate e dirupi affilati come stiletti, un’altra pagina si è chiusa con tristezza nella storia degli escursionisti che ogni anno s’insinuano tra le meraviglie della Lombardia. L’uomo di 62 anni, un escursionista esperto e temprato dalla frequente frequentazione delle vette locali, percorreva un sentiero in quota alle Corni di Canzo, il suo corpo, apparentemente privo di vie di fuga, precipitò da una dislivello di circa 30 metri.L’incidente, avvenuto attorno alle 12.30 di domenica 30 marzo, getta luce su un tema cruciale: la necessità, per ogni escursionista, di essere sempre consapevole della propria condizione fisica e mentale nel momento in cui affronta una salita impegnativa. Le foto del luogo dell’incidente non sono ancora state pubblicate dalle autorità, ma si stanno facendo strada le informazioni sugli ultimi passaggi presi dall’uomo prima di precipitare.Sia gli amici che la sua famiglia hanno descritto l’escursionista come una persona molto attenta alle proprie condizioni fisiche e non certo incline a correre rischi in modo imprudente. Tuttavia, le statistiche sugli incidenti accaduti negli ultimi anni nel Triangolo Lariano dimostrano che ci sono ancora molti margini per migliorare la sicurezza degli escursionisti.Questo tragico evento ricorda a tutti noi l’importanza di essere sempre pronti a chiedere aiuto e non aver paura di manifestare un qualsiasi stato di stanchezza o difficoltà che possa mettere in pericolo la propria incolumità. La natura, seppur spettacolare, è potente e spesso inesorabile, pertanto è essenziale ricordarsi della propria vulnerabilità in ogni situazione.
Tragico incidente a Canzo: un escursionista precipita dalle Corni del Triangolo Lariano
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