27 dicembre 2023 – 17:12
Il 23 dicembre scorso, una terribile tragedia si è consumata a Boscotrecase, Napoli. La bimba di soli tre mesi stava lottando per respirare, e il padre, preso dal panico, ha chiamato immediatamente il numero di emergenza 118 per richiedere aiuto. Mentre aspettavano l’arrivo dell’ambulanza disperatamente necessaria, un giovane chef che si trovava casualmente lì ha notato la gravità della situazione e ha deciso di offrire il suo aiuto. Senza esitazione, ha proposto al padre di accompagnarli in ospedale con la sua auto.Così, con il cuore pieno di preoccupazione e l’urgenza di arrivare al più presto in ospedale, il padre e il giovane chef hanno intrapreso un tragitto che avrebbe dovuto portarli alla struttura sanitaria più vicina. Ma quando sono giunti a Boscotrecase, hanno fatto una sconcertante scoperta: da ben tre anni quel luogo era privo del pronto soccorso. In quel momento di disperazione e confusione totale, è stato deciso di deviare verso un altro ospedale nelle vicinanze: Castellammare di Stabia.Purtroppo, quando finalmente sono arrivati a destinazione, era troppo tardi per la piccola bimba. Il suo fragile corpo non aveva retto alla lunga attesa e agli ostacoli incontrati lungo il tragitto verso la cura tanto necessaria. Una giovanissima vita spezzata prematuramente a causa delle inefficienze del sistema sanitario locale.Ora, spetta alla Procura di Torre Annunziata avviare un’inchiesta approfondita per far luce su quanto accaduto quel tragico giorno. Sarà necessario stabilire se la bimba avrebbe dovuto essere ricoverata in anticipo, se ci sono stati ritardi nei soccorsi e se vi è stata qualche negligenza da parte del personale medico coinvolto.Nel frattempo, il corpo della piccola vittima sarà sottoposto ad autopsia, nella speranza che questa possa fornire ulteriori informazioni sulle cause esatte della sua morte prematura. È una storia straziante che mette in evidenza l’importanza fondamentale di un sistema sanitario efficiente e tempestivo, soprattutto quando si tratta di vite così giovani e vulnerabili.
