07 gennaio 2025 – 16:45
Tre coraggiosi attivisti del Collettivo Rotte Balcaniche sono stati fermati dalla polizia dopo aver prestato soccorso a tre giovani migranti marocchini in difficoltà. L’episodio di solidarietà umana si è verificato nel cuore di un fitto bosco il 24 dicembre, quando il gruppo di insegnanti ha ricevuto una chiamata d’aiuto disperata. Immediatamente si sono recati sul posto e hanno trovato i tre giovani migranti, uno dei quali versava in condizioni critiche: semi-incosciente e affetto da ipotermia. Gli attivisti, con grande coraggio e determinazione, hanno rassicurato i migranti spaventati prima di contattare i soccorsi.Nonostante l’atto di altruismo e compassione dimostrato dai tre italiani, sono stati portati alla stazione di polizia di Malko Tarnovo dove due di loro sono stati addirittura ammanettati e tutti rinchiusi in una stanza squallida, sporca e priva persino degli infissi alle finestre. Durante gli interrogatori, gli agenti avrebbero tentato di intimidirli con minacce velate come: “Qui in Bulgaria sappiamo come far tornare la memoria” insinuando accuse infondate legate al traffico di esseri umani.La detenzione dei coraggiosi attivisti è durata un’intera notte in condizioni igieniche precarie, all’interno di quello che sembrava essere uno dei luoghi abitualmente utilizzati per recludere i migranti. Nonostante le pressioni subite affinché firmassero documenti in lingua bulgara, il trio ha mantenuto la propria integrità morale rifiutandosi categoricamente.”Abbiamo salvato tre vite stanotte ed è questo ciò che conta”, dichiarano sereni gli attivisti al termine della vicenda. In un’Europa dove la solidarietà viene spesso ostacolata dalle autorità e dove l’emergenza umanitaria è sempre più presente, essi rimangono saldi nelle proprie convinzioni e pronti a continuare la loro battaglia per i diritti umani e la dignità delle persone in fuga dalla guerra e dalla miseria.