lunedì 8 Settembre 2025
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Alfredo Dall’Oglio: Beatificazione a Notre-Dame, un esempio di fede e resilienza.

Il 13 dicembre prossimo, la cattedrale di Notre-Dame a Parigi sarà teatro di un evento di profonda risonanza spirituale e storica: la beatificazione di Alfredo Dall’Oglio, giovane emigrato trentino, figura emblematica di fede e resilienza in un’epoca di tenebra.

Il riconoscimento, formalizzato dalla Chiesa cattolica con la dichiarazione di martirio a inizio luglio, lo colloca tra i beati, aprendo una luce nuova sulla sua breve ma intensa esistenza.

Dall’Oglio, deceduto a soli ventitré anni nel campo di detenzione nazista di Wühleide a Berlino nel 1944, si aggiunge ad altri quarantanove compagni francesi, anch’essi martiri della barbarie nazista.

La sua storia è un viaggio segnato dall’esilio e dalla speranza.

Nato nel 1921 a Borgo Valsugana, un piccolo centro incastonato tra le montagne trentine, Alfredo lasciò la sua terra natale a tre anni, seguendo i genitori in un’emigrazione verso la periferia di Parigi, alla ricerca di un futuro più prospero.
Questa esperienza di sradicamento, comune a molte famiglie italiane dell’epoca, forgiò in lui un profondo senso di appartenenza e una sensibilità particolare verso i più deboli.

Attivo nella Gioventù operaia cattolica, Alfredo incarnava un ideale di impegno sociale e fede autentica.
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale lo travolse, come molti suoi coetanei, catapultandolo nella tragedia dei lavori forzati in Germania.
Le condizioni disumane subite nel campo di Wühleide, la fame, le malattie, le umiliazioni, non spegnsero la sua fede né la sua dignità.
La sua morte, conseguenza diretta della violenza nazista, consacra la sua testimonianza di fede, un atto di resistenza silenzioso ma potente contro l’odio e la sopraffazione.
La notizia della beatificazione ha suscitato grande gioia non solo nella comunità diocesana parigina e tra i fedeli trentini, ma anche nella sua terra natale, Borgo Valsugana, dove la sua memoria è custodita con cura.
Un pellegrinaggio giubilare degli anziani trentini alla Madonna di Piné ha offerto l’occasione per condividere questa lieta novella, celebrando la figura di Dall’Oglio come esempio di coraggio e speranza.
Il rettore del santuario, don Piero Rattin, ha dedicato anni allo studio della sua vita, curando un toccante recital che ha risuonato nelle piazze di Trento e Borgo, commemorando l’ottantesimo anniversario della sua morte.

Un comitato diocesano trentino, in stretto coordinamento con la comunità locale, sta organizzando la partecipazione dei fedeli alla solenne celebrazione a Notre-Dame, che sarà presieduta dal cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo, affiancato da monsignor Laurent Bernard Marie Ulrich, arcivescovo di Parigi.
La beatificazione di Alfredo Dall’Oglio rappresenta non solo un atto di riconoscimento per un giovane martire, ma anche un invito a riflettere sui valori di fede, solidarietà e perdono, essenziali per costruire un mondo più giusto e pacifico.

La sua storia, un piccolo tassello nel mosaico della memoria, ci ricorda la fragilità dell’esistenza umana e la potenza trasformatrice della fede.

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