L’attività di contrasto alle attività illecite perpetrate dalla Questura di Bolzano ha portato all’arresto di un cittadino marocchino di 46 anni, figura già nota alle autorità per precedenti coinvolgimenti in reati simili, e residente da tempo nella città.
L’operazione, frutto di un’attenta indagine preliminare, si è concretizzata a seguito di ripetute segnalazioni da parte dei residenti della zona Europa, attenti osservatori della realtà urbana e particolarmente sensibili a dinamiche sospette che si verificavano all’interno di un condominio.
Queste segnalazioni, inizialmente vaghe ma costanti, hanno destato l’attenzione della Sezione Antidroga, che ha prontamente avviato un’indagine mirata.
La discrezione operativa ha portato all’organizzazione di un servizio di osservazione discreta, un “appostamento” mirato, finalizzato a monitorare i movimenti di un individuo già noto per la sua propensione a infrangere la legge.
L’uomo, oggetto di particolare attenzione, ha manifestato comportamenti che hanno rafforzato i sospetti degli investigatori, giustificando l’intervento diretto.
Il fermo è avvenuto in modo inaspettato, mentre l’uomo si trovava sulle scale del condominio.
Una perquisizione personale ha permesso di rinvenire una modesta quantità di cocaina, circa 30 grammi, un quantitativo già significativo ma che lasciava presagire una situazione più ampia.
L’elemento cruciale è stato il ritrovamento di un mazzo di chiavi, che aprivano le porte di un appartamento all’interno dello stesso stabile, un immobile formalmente non di sua proprietà, sollevando ulteriori interrogativi sulla sua rete di contatti e sulle sue attività.
La perquisizione domiciliare, autorizzata e condotta con la massima cautela, ha portato alla scoperta di una quantità considerevole di stupefacente: 600 grammi di cocaina, abilmente occultati all’interno della federa di un cuscino.
L’ammontare ingente di denaro contante, 2.
000 euro, rinvenuto sullo stesso luogo, conferma l’ipotesi di un’attività di spaccio consolidata e organizzata, finalizzata alla distribuzione della sostanza stupefacente.
L’arresto, con la conseguente applicazione della misura degli arresti domiciliari, è stato eseguito con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, un reato che prevede pene severe e un’azione di contrasto particolarmente incisiva da parte delle autorità competenti.
L’operazione testimonia l’importanza della collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine, e l’efficacia delle strategie investigative basate sulla raccolta di informazioni e sull’osservazione discreta, elementi imprescindibili per smantellare le organizzazioni criminali e tutelare la sicurezza della comunità.