Il 18 marzo, un evento inatteso ha sconvolto la routine dell’istituto Marie Curie di Bolzano, innescando un’emergenza sanitaria e giudiziaria. Un’ondata di malessere improvviso, manifestatasi con difficoltà respiratorie, irritazione oculare e sintomi di intossicazione, ha colpito numerosi studenti, richiedendo un massiccio intervento dei soccorsi. La gravità della situazione ha portato all’allestimento di un ospedale da campo in prossimità della scuola, un chiaro segnale della portata dell’emergenza.Le indagini iniziali, inizialmente orientate verso un possibile incidente durante attività di laboratorio o un difetto in prodotti cosmetici diffusi, si sono rapidamente evolute grazie all’impegno congiunto della Questura di Bolzano e del team scientifico della Polizia di Stato. La collaborazione tra le forze dell’ordine e gli esperti forensi ha permesso di ricostruire la sequenza degli eventi e di individuare la responsabile del grave episodio: una studentessa dell’istituto, precedentemente incensurata.La giovane, in un contesto di profonda riflessione e alla presenza dei genitori, ha ammesso di aver deliberatamente disperso nell’aria uno spray irritante, motivando il gesto con un atto di bravata, un “scherzo” che si è rivelato avere conseguenze drammatiche. Questa confessione ha segnato una svolta cruciale nelle indagini, escludendo definitivamente le ipotesi iniziali e focalizzando l’attenzione sulla responsabilità individuale.L’atto, lungi dall’essere un semplice gioco, ha causato disagi e allarme diffuso tra la comunità scolastica, comportando l’evacuazione dell’istituto e richiedendo un notevole dispendio di risorse sanitarie e di sicurezza. La studentessa è stata denunciata in stato di libertà per lesioni personali nei confronti dei compagni di scuola intossicati e per interruzione di pubblico servizio, in ragione dell’evacuazione dell’edificio scolastico.Il questore Paolo Sartori ha sottolineato la gravità del gesto, evidenziando come una decisione impulsiva e irresponsabile possa generare ripercussioni significative e allarmanti per l’intera collettività. L’episodio solleva interrogativi profondi sulla maturità, la responsabilità sociale e le possibili cause che possono spingere un giovane a compiere un atto simile, mettendo a rischio la salute e la sicurezza altrui. L’importanza di una formazione civica solida e di una supervisione attenta da parte di genitori ed educatori appare, in questo contesto, più che mai cruciale per prevenire il ripetersi di simili eventi.
Bolzano, emergenza in scuola: studentessa ammette uno scherzo grave.
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