Un’ombra grave si proietta sull’amministrazione comunale di Bolzano e sul panorama politico regionale, con l’indagine che coinvolge Carlo Vettori, Presidente del Consiglio comunale in quota Fratelli d’Italia.
L’inchiesta, innescata da una complessa vicenda familiare, lo vede indagato per maltrattamenti in famiglia, aggravati dalla presenza di minori, lesioni personali nei confronti della compagna e danneggiamento patrimoniale.
La vicenda, che ha assunto risonanza pubblica, solleva interrogativi profondi sul rapporto tra sfera privata, potere istituzionale e responsabilità individuale, nel contesto di una società che interroga sempre più aspramente la cultura della violenza e del controllo.
La dinamica, come emerso dalle indagini della Procura del capoluogo altoatesino, ha portato, in data 22 ottobre, a una richiesta di convalida del provvedimento di allontanamento d’urgenza dalla residenza familiare, precedentemente disposto dalla Questura.
Il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto tale provvedimento, estendendolo con il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dai familiari, con la sospensione di qualsiasi forma di comunicazione e con l’applicazione del braccialetto elettronico, misura che denota una percezione di rischio e necessità di monitoraggio.
Carlo Vettori si è difeso con fermezza, negando categoricamente l’utilizzo della violenza e l’aver mai rivolto azioni aggressive nei confronti di alcun individuo, in particolare nei confronti della madre dei suoi figli.
L’esponente politico ha comunicato la propria intenzione di rassegnare le dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio comunale e di sospendersi dal partito, mantenendo tuttavia l’appartenenza al Consiglio comunale stesso.
La scelta, motivata dalla volontà di tutelare la privacy dei suoi figli e il rispetto delle istituzioni, si pone come tentativo di gestire una situazione delicata e complessa, in un contesto di divorzio in corso.
La vicenda ha suscitato un acceso dibattito politico, con Vettori che ha espresso preoccupazione per un possibile strumentalizzazione della questione personale da parte dell’opposizione, al fine di delegittimare l’azione del centrodestra nell’amministrazione regionale.
Il consigliere di FdI si è riservato di tornare a ricoprire un ruolo di leadership nell’aula consiliare, una volta accertata la verità dei fatti.
L’avvocato Gabriele Repetto, difensore di Vettori, ha sottolineato come la vicenda si configuri come una “lite familiare di natura privata”, escludendo qualsiasi forma di aggressione fisica o violenta.
L’intervento delle forze dell’ordine, a suo dire, ha comportato l’emissione di un provvedimento provvisorio, successivamente convalidato dal GIP, su richiesta del PM, che ha disposto l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento.
L’avvocato Repetto ha inoltre contestato la necessità e la legittimità delle misure cautelari applicate, sostenendo che non sussistano elementi per contestare il reato di maltrattamenti e che le esigenze cautelari non siano giustificate.
Al momento, le indagini preliminari sono in corso, con un interrogatorio di Vettori previsto nel corso della settimana.
La difesa ha annunciato l’intenzione di presentare un’istanza di revoca della misura cautelare, auspicando un rapido chiarimento della situazione e una riabilitazione dell’immagine del proprio assistito, in un contesto segnato dalla necessità di un profondo esame di coscienza e di un cambio culturale per quanto riguarda i rapporti interpersonali e l’esercizio del potere.
La vicenda rappresenta un monito sulla fragilità delle istituzioni e sulla necessità di un impegno costante per la promozione di una cultura del rispetto e della non violenza.






