lunedì 25 Agosto 2025
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Bolzano, neonati prematuri: trasferimento temporaneo e indagini

Ieri, un evento delicato ha portato alla riorganizzazione temporanea dell’assistenza a sette neonati prematuri ricoverati presso l’ospedale di Bolzano.

Trasferiti dalla Terapia Intensiva Neonatale (TIN) a una struttura provvisoria, i piccoli pazienti, attualmente in condizioni stabili, sono oggetto di un’attenzione rinnovata a seguito di due tragici decessi, attribuiti all’infezione da Serratia marcescens, un batterio opportunistico.
La decisione, comunicata dall’Azienda Sanitaria per l’Alto Adige (ASAA), riflette un approccio proattivo volto a garantire la massima sicurezza e a mitigare qualsiasi rischio residuale.

La struttura provvisoria dispone di dodici incubatrici, potenzialmente in grado di accogliere un numero maggiore di neonati in caso di necessità, fornendo una riserva di risorse cruciale.
La priorità assoluta ora è la completa e scrupolosa sanificazione del Reparto di Terapia Intensiva Neonatale.
Questa operazione, che si estende a tutte le superfici e apparecchiature, rappresenta un intervento profondo, mirato a eliminare ogni traccia potenziale del batterio Serratia e a prevenire ulteriori episodi di contaminazione, seppur di minima entità.

L’approccio considera non solo la pulizia fisica, ma anche la verifica dei protocolli di disinfezione e la valutazione dei materiali utilizzati.
L’origine della contaminazione e i meccanismi di trasmissione del batterio rappresentano al momento un mistero.

Un’indagine approfondita, condotta in stretta collaborazione con l’Autorità Giudiziaria, è in corso per ricostruire l’esatta catena degli eventi che hanno portato a questa situazione critica.
L’indagine non si limita all’identificazione del ceppo batterico specifico, ma mira anche a comprendere se si tratti di un focolaio localizzato o parte di una diffusione più ampia, analizzando fattori ambientali, procedure di lavoro e potenziali fonti di trasmissione.

L’ASAA ribadisce l’aderenza, senza eccezioni, a rigorosi protocolli internazionali e standard igienici, sia per l’assistenza e l’alimentazione dei neonati, sia per la pulizia e sterilizzazione di attrezzature e strumentazioni.
Tuttavia, l’evento innesca una riflessione più ampia sulla vulnerabilità dei neonati prematuri, particolarmente suscettibili a infezioni, e sulla necessità di una costante vigilanza e aggiornamento dei protocolli di prevenzione, considerando l’evoluzione dei batteri e l’introduzione di nuove tecniche di sterilizzazione.
L’episodio sottolinea l’importanza cruciale di un approccio multidisciplinare che coinvolga neonatologi, microbiologi, igienisti e specialisti in sicurezza ospedaliera, per garantire un ambiente terapeutico sicuro e ottimale per i più piccoli.

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