Il tragico evento del 12 ottobre, consumatosi in un’area di sosta destinata a veicoli commerciali nella zona sud di Bolzano, ha dato luogo a un’inchiesta complessa e minuziosa, come testimoniato dalla dettagliata relazione autoptica appena divulgata dalla Procura.
L’analisi forense sul corpo della vittima ha rivelato un quadro di violenza inequivocabile, caratterizzato da un pattern di ferite da arma da taglio che suggeriscono un’esecuzione premeditata e implacabile.
La perizia ha identificato un totale di cinque lesioni, distribuite in aree specifiche del corpo, indicando una precisione quasi chirurgica nell’azione dell’aggressore.
La gravità della situazione è evidenziata dalla localizzazione di una ferita sulla parte superiore del volto sinistro, che testimonia l’audacia e la determinazione del responsabile, e da un’ulteriore lesione sul mento, che potrebbe aver compromesso la capacità della vittima di reagire.
Il tronco, a sua volta, ha riportato ferite al petto e all’areola sinistra, quest’ultima rivelandosi l’elemento cruciale per comprendere la dinamica della morte.
La lesione mortale, come confermato dalla Procura, ha riguardato proprio l’areola sinistra, penetrando profondamente nella parete del ventricolo destro.
Tale invasione ha scatenato un shock cardiogeno irreversibile, ponendo fine alla vita della vittima.
La conseguente insufficienza cardiaca ha manifestato le sue tragiche conseguenze, interrompendo ogni possibilità di sopravvivenza.
L’assenza di segni di lesioni difensive sul corpo della vittima costituisce un elemento particolarmente significativo nell’ambito delle indagini.
Tale dato, unitamente alla precisione delle ferite, suggerisce che la vittima è stata colta di sorpresa o che, per qualche ragione, non è stata in grado di opporre resistenza all’aggressore.
La Procura precisa che le lesioni riscontrate sul corpo della vittima sono coerenti con le caratteristiche del coltello sequestrato nell’ambito delle indagini, fornendo un elemento di prova cruciale che lega l’arma all’esecuzione del crimine.
L’attenzione ora si concentra sull’analisi di ulteriori elementi probatori, con l’obiettivo di ricostruire la sequenza degli eventi e di identificare con certezza l’autore o gli autori di questo efferato atto.
L’indagine prosegue a ritmo serrato, con l’impegno di fare luce su questa vicenda e di assicurare alla giustizia i responsabili.








