L’Alta Val Passiria, scenario di straordinaria bellezza naturale, è stata teatro di un’operazione mirata volta a contrastare un fenomeno preoccupante: l’incremento del bracconaggio. L’attività, condotta congiuntamente dai Carabinieri della Stazione di Moso in Passiria e dal personale specializzato del Corpo Forestale della Provincia Autonoma di Bolzano, testimonia l’importanza di una collaborazione sinergica per la tutela della fauna selvatica e la salvaguardia dell’ecosistema alpino.La crescente incidenza di atti di caccia illegale aveva destato l’attenzione dei militari dell’Arma, spingendo alla richiesta di supporto da parte del Corpo Forestale, un’entità dotata di competenze specifiche in materia di gestione del territorio e controllo della biodiversità. Questo approccio integrato ha permesso di sviluppare una strategia operativa più efficace, culminata nell’individuazione di un cacciatore locale, 57enne di cittadinanza italiana, in possesso di munizioni non conformi alle normative vigenti.Le munizioni in questione, ampiamente utilizzate in attività di bracconaggio per la loro capacità di infliggere ferite particolarmente gravi agli animali, rappresentano un elemento di allarme significativo, poiché compromettono seriamente il benessere degli esemplari colpiti e alterano l’equilibrio ecologico. La loro presenza rivela un intento volto a massimizzare il danno inflitto alla preda, spesso con tecniche crudeli e in violazione delle leggi sulla caccia.In seguito all’individuazione delle munizioni alterate, i Carabinieri e i Forestali hanno proceduto al sequestro dei fucili in possesso dell’indagato, al fine di sottoporli a scrupolose verifiche tecniche. L’obiettivo primario era accertare se anche le armi da fuoco fossero state oggetto di modifiche illegali, un’ipotesi che, in caso di conferma, aggraverebbe ulteriormente la gravità del reato. Questa fase di analisi forensi è cruciale per determinare l’estensione della responsabilità e per prevenire l’utilizzo di armi modificate in ulteriori atti di caccia illegale.Al termine degli accertamenti di routine, il 57enne è stato deferito in stato di libertà all’Autorità giudiziaria, con l’imputazione di detenzione illegale di armi alterate. L’azione legale mira a perseguire il responsabile e a inviare un chiaro messaggio di tolleranza zero verso chi viola le leggi sulla caccia e mette a rischio la sicurezza della fauna selvatica. L’operazione si inserisce in un più ampio sforzo di sensibilizzazione e controllo del territorio, volto a proteggere il patrimonio naturalistico della Val Passiria e a promuovere un rapporto sostenibile tra l’uomo e l’ambiente alpino. La collaborazione tra le forze dell’ordine e il Corpo Forestale si conferma uno strumento essenziale per affrontare le sfide legate alla tutela della biodiversità e alla prevenzione del crimine ambientale.
Bracconaggio in Val Passiria: Sequestrati fucili e munizioni illegali
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