martedì 29 Luglio 2025
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Campeggio nel Nordest: boom di turismo all’aria aperta

Il Turismo all’aria aperta nel Nordest: Un’analisi del fenomeno campeggistico tra tendenze consolidate e nuove dinamicheIl Nordest italiano sta vivendo una stagione di turismo all’aria aperta caratterizzata da una profonda trasformazione, come emerge dall’analisi di HBenchmark per Faita Federcamping.

Il fenomeno campeggistico, trainato dall’incremento della domanda di soluzioni abitative flessibili e a contatto con la natura, si estende temporalmente, con picchi significativi rilevati persino a settembre, e geograficamente, abbracciando coste, laghi e montagne.
La costa, dal Friuli Venezia Giulia (Monfalcone, Grado, Lignano) al Veneto (S.

Michele al Tagliamento, Chioggia-Sottomarina, Bibione, Cavallino-Treporti, Duna Verde, Jesolo), ha registrato un avvio di stagione particolarmente vigoroso.

Tra aprile e luglio, il tasso medio di occupazione ha raggiunto il 56%, superando i livelli del 2024 di un apprezzabile 1,5%.
Le prenotazioni per i mesi a venire indicano una crescita del 2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una permanenza media che varia dai dieci ai quindici giorni.
La tendenza all’allungamento della stagione è evidente: le prime due settimane di settembre vedono già un tasso di occupazione compreso tra il 40% e il 60%, con una crescita del 10% nella sola prima settimana.
Il mercato tedesco rimane il motore principale di questa domanda, con una quota che oscilla tra il 50% (fino a luglio) e il 58% (da luglio a ottobre).
L’Italia si conferma un mercato importante, in crescita del 2% rispetto al 2024, seguita da Austria, Svizzera e Danimarca, che mantengono performance stabili.
Nei laghi veneti e trentini (Garda, Levico, Ledro e Caldonazzo), l’avvio di stagione ha superato quello delle località marine, grazie anche a un calendario di festività tedesco che ha favorito un riempimento dei campeggi fino al 95% (rispetto all’84% del 2024).
Tuttavia, le prospettive per i mesi successivi mostrano un lieve calo delle prenotazioni, con un tasso di occupazione previsto in calo dell’1%.

La diminuzione della quota tedesca, in questo caso, viene compensata da un aumento della domanda proveniente dai Paesi Bassi e dall’Italia.
La montagna, pur caratterizzata da una stagione più breve (giugno-metà settembre), mostra segnali incoraggianti.

L’occupazione media tra aprile e luglio ha raggiunto il 50,3%, con un incremento del 14,6%.
Le previsioni per i mesi estivi indicano un’occupazione in crescita dell’8,6% rispetto al 2024.
La crescente popolarità delle *mobile home* sta inoltre contribuendo a una maggiore durata media dei soggiorni.
L’analisi complessiva delinea un quadro dinamico e in evoluzione.

L’adattamento alle nuove esigenze dei turisti, l’offerta di servizi innovativi e la capacità di intercettare le tendenze emergenti saranno fattori cruciali per il successo delle strutture ricettive all’aria aperta nel Nordest italiano.

La crescente importanza del turismo sostenibile e la ricerca di esperienze autentiche rappresentano sfide e opportunità per il futuro del settore.

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