Il Segretario di Stato Vaticano, Sua Eminenza il cardinale Pietro Parolin, ha scelto nuovamente le maestose valli primierine per un periodo di riposo estivo, un’occasione per ritrovare un contatto più profondo con la natura e per un momento di riflessione spirituale.
L’ospitalità della canonica di Siror, immersa nel cuore delle Dolomiti, accoglie il porporato, che ha avuto modo di incontrare l’arcivescovo di Trento, Monsignor Lauro Tisi, in un saluto cordiale e fraterno.

La giornata del Segretario di Stato è scandita da un ritmo semplice e contemplativo: la celebrazione quotidiana della Santa Messa, momento di preghiera e comunione con la comunità locale, e passeggiate che esplorano la bellezza paesaggistica circostante.
Questo breve intervallo, particolarmente significativo a seguito delle recenti sfide che hanno segnato la Chiesa – l’indimenticabile scomparsa di Papa Francesco e il successivo, solenne conclave che ha portato all’elezione di Papa Leone XIV – offre al cardinale Parolin un’opportunità preziosa per la rigenerazione interiore.

Durante la prima celebrazione eucaristica, il cardinale ha espresso, con profonda commozione, i sentimenti condivisi da tutti coloro che hanno vissuto quelle intense giornate di lutto e di speranza.

“Momenti che segnano il cammino della fede, che custodiamo nel cuore, intrisi di desiderio, di speranza e di attesa,” ha sottolineato, ricevendo un caloroso benvenuto da parte del parroco, Don Giuseppe Da Pra, interprete dell’affetto di tutta la comunità primierina.
La Messa domenicale, dedicata alla memoria del 130° anniversario della Cooperazione Trentina, ha fornito un’ulteriore spunto di riflessione.

Il cardinale Parolin ha richiamato con forza l’importanza della connessione e della collaborazione, declinando il celebre concetto di Montaigne: “Nessuno è un’isola, ciascuno è una parte di un continente, una gemma di una catena.

” In un’epoca caratterizzata da problematiche globali complesse e interconnesse, la sinergia tra individui, istituzioni e settori diversi si rivela non solo auspicabile, ma imprescindibile per la ricerca di soluzioni efficaci e durature.
“Nessuno, da solo, può rispondere alle sfide del nostro tempo.

Solo attraverso la collaborazione, la condivisione di competenze e risorse, possiamo aspirare a costruire un futuro più giusto e prospero,” ha affermato, incoraggiando attivamente l’associazione e, per estensione, ogni forma di cooperazione attiva.

La sua presenza in Primiero, dunque, si configura non solo come un momento di pausa e riposo, ma come un invito a riflettere sull’urgenza di un impegno comune, un impegno che trascende i confini geografici e ideologici, mirando al bene comune e alla costruzione di un mondo più fraterno e solidale.