sabato 16 Agosto 2025
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Cima Falkner: Riaperti i Sentieri, Monitoraggio e Sicurezza

La Cima Falkner, sentinella rocciosa del Gruppo del Catinaccio, ha subito un’attenta analisi geologica tramite indagini a raggi X, un’indagine strumentale che ha permesso una valutazione più accurata del suo stato di stabilità e della potenziale pericolosità franosa.

I risultati di questa investigazione, unitamente alle osservazioni sul campo, hanno favorito una decisione cruciale: la riapertura dei sentieri 316 e 315, vie di accesso essenziali per raggiungere il Rifugio Tuckett e il Rifugio Sella.
La decisione, presa nel contesto di una riunione tecnica congiunta, ha visto la partecipazione del dirigente generale del Dipartimento Protezione Civile, Foreste e Fauna, Stefano Fait, in collaborazione con la SAT (Società Alpinisti Tridentini) e i Comuni direttamente coinvolti.
Questo approccio collaborativo sottolinea l’importanza di un coordinamento tra enti istituzionali, associazioni alpine ed autorità locali nella gestione del rischio in ambienti montani.

L’ordinanza del sindaco di Tre Ville, Matteo Leonardi, aveva precedentemente imposto restrizioni alla fruizione del territorio, ma l’attuale decisione rappresenta un passo avanti nella possibilità di accesso alla montagna, pur mantenendo un approccio prudente.
Si ribadisce l’obbligo per i fruitori di rimanere all’interno dei sentieri tracciati, un’indicazione volta a minimizzare l’esposizione a potenziali pericoli e a proteggere l’integrità del versante.
Nonostante l’apertura dei sentieri 316 e 315, restano inalterate le restrizioni di accesso ad altre aree.
La via ferrata delle Bocchette Alfredo e Rodolfo Benini (sentiero 305), a causa della sua diretta connessione con l’evento di crollo, e il sentiero 331, che collega il bivio del 316 al bivio con il 305, rimangono interdetti al pubblico.

Queste aree richiedono ulteriori valutazioni e interventi di consolidamento per garantire la sicurezza degli escursionisti.

L’evento che ha portato a queste restrizioni evidenzia la fragilità degli ambienti alpini e la necessità di monitoraggio continuo.

L’utilizzo di tecnologie avanzate, come le indagini a raggi X, si rivela fondamentale per la mappatura dei rischi geologici e per la pianificazione di interventi mirati.

La riapertura dei sentieri, seppur parziale, segna un ritorno graduale alla normalità, ma anche un monito costante sulla necessità di un rapporto rispettoso e consapevole con la montagna, un ecosistema dinamico e potenzialmente pericoloso.
La gestione del territorio montano richiede un equilibrio tra la fruizione e la conservazione, tra il desiderio di esplorazione e la responsabilità verso la sicurezza e l’ambiente.

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