Nel cuore delle Alpi, un’emergenza speleologica ha mobilitato un team multidisciplinare di soccorritori, con un contributo significativo proveniente dal Trentino.
Un uomo, esplorando le profondità dell’Abisso Paperino, un complesso sistema carsico situato nel comune di Ormea, in Piemonte, ha subito un grave infortunio, innescando un’operazione di salvataggio complessa e delicata.
L’evento, verificatosi domenica 20 luglio, ha immediatamente richiesto l’intervento di esperti in soccorso speleologico.
Due tecnici trentini, di cui uno specializzato in disostruzione, sono stati inviati in supporto, per affrontare le sfide tecniche imposte dall’ambiente sotterraneo.
La disostruzione, processo cruciale per consentire l’evacuazione, prevedeva l’allargamento selettivo di restringimenti rocciosi, veri e propri colli di bottiglia che ostacolavano il percorso verso la superficie.
Il crollo di una frana interna ha colpito lo speleologo, provocandogli un trauma cranico.
Nonostante le condizioni inizialmente preoccupanti, le sue condizioni sono state giudicate stabili, sebbene necessitasse di assistenza continua e non fosse in grado di deambulare autonomamente.
La profondità del punto in cui si è verificato l’incidente, circa quaranta metri sotto la superficie, ha ulteriormente complicato le operazioni.
Per garantire il benessere del ferito e facilitare le comunicazioni, è stata improvvisata una tenda riscaldata, un vero e proprio presidio medico in ambiente sotterraneo, e stabilito un collegamento telefonico con il campo base esterno, elemento fondamentale per coordinare gli sforzi e monitorare le condizioni del paziente.
Durante la notte, un numero considerevole di soccorritori – un vero e proprio esercito specializzato – provenienti da diverse regioni italiane, tra cui Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Umbria, si è alternato nell’azione, testimoniando la solidarietà e la collaborazione tra le diverse realtà del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS).
Il lavoro si è concentrato non solo sulla disostruzione, con l’utilizzo mirato e controllato di esplosivi da parte di tecnici CNSAS altamente qualificati, ma anche sulla gestione logistica e medica, garantendo la stabilità psicologica del paziente e la sicurezza di tutti gli operatori coinvolti.
L’Abisso Paperino, con le sue intricate gallerie e i suoi insidiosi passaggi, ha rappresentato una sfida impegnativa, richiedendo competenza, professionalità e un profondo rispetto per l’ambiente carsico.