La scoperta di un lupo deceduto, rinvenuto il 17 maggio in un’area boschiva nei dintorni di Marinzen, in territorio comunale di Castelrotto, ha innescato un’indagine che ha confermato le peggiori ipotesi: l’animale è stato vittima di avvelenamento.
Le analisi tossicologiche, condotte dall’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, hanno rivelato la presenza di sostanze chimiche letali, aprendo un nuovo capitolo nelle complesse dinamiche che caratterizzano la coesistenza tra uomo e fauna selvatica in Alto Adige.
Questo tragico evento non è semplicemente un incidente isolato, ma solleva interrogativi profondi sulla gestione della biodiversità, sulla sicurezza delle specie protette e sulla necessità di una maggiore consapevolezza da parte della popolazione.
Il lupo, specie reintrodotta in Italia con un delicato processo di ripopolamento, riveste un ruolo cruciale nell’equilibrio degli ecosistemi alpini, contribuendo al controllo delle popolazioni di ungulati e influenzando la catena alimentare.
La sua presenza, sebbene a volte fonte di conflitti con le attività agricole e zootecniche, è essenziale per la salute complessiva del territorio.
L’uso di esche avvelenate rappresenta una grave violazione della normativa sulla protezione della fauna selvatica e un atto di criminalità ambientale che mette a rischio non solo la vita degli animali, ma anche la salute umana e la sicurezza alimentare.
Le sostanze tossiche impiegate possono contaminare l’ambiente, potenzialmente entrando nella catena alimentare e rappresentando un pericolo per la fauna non bersaglio, gli animali domestici e l’uomo stesso.
La Ripartizione Servizio forestale della Provincia, in collaborazione con l’Ufficio provinciale Gestione fauna selvatica, esprime profonda preoccupazione e lancia un appello urgente alla cittadinanza.
Dominik Trenkwalder, responsabile dell’Ufficio, sottolinea l’importanza di una vigilanza attiva e invita chiunque si trovi di fronte a ritrovamenti sospetti – carcasse di animali, esche con aspetto anomalo, presenza di sostanze chimiche in aree frequentate dalla fauna selvatica – a segnalarli immediatamente alla Stazione forestale di competenza territoriale o direttamente al Servizio veterinario.
La segnalazione tempestiva è fondamentale per consentire alle autorità di intervenire prontamente, rimuovere le esche pericolose, effettuare accertamenti tossicologici e avviare le indagini necessarie per identificare i responsabili.
La collaborazione tra istituzioni e cittadini è imprescindibile per contrastare questo fenomeno, proteggere la fauna selvatica e preservare la ricchezza biologica del territorio altoatesino, garantendo al contempo un modello di convivenza sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
L’episodio richiede una riflessione più ampia sulla necessità di rafforzare i controlli, promuovere l’educazione ambientale e incentivare pratiche agricole e zootecniche compatibili con la conservazione della biodiversità.