L’inchiesta sulla morte dell’orso M90, avvenuta il 6 febbraio 2024, assume contorni sempre più complessi con la decisione del Giudice per le Indagini Preliminari di Trento, Gianmarco Giua, che ha rigettato l’istanza di archiviazione presentata dalla Procura locale.
La decisione, comunicata dall’Enpa, segna un punto di svolta nelle indagini e apre la strada a un’azione legale nei confronti di figure apicali della Provincia autonoma di Trento.
Il provvedimento del Gip non si limita a respingere l’archiviazione, ma ne sancisce la sussistenza di elementi indiziari sufficienti a giustificare l’avvio di un procedimento penale a carico del Presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, contestandogli il reato di uccisione di animale con particolare crudeltà, in violazione degli articoli 544-bis e 544-ter, comma 1, del Codice Penale.
Tale accusa, di notevole gravità, suggerisce che il Gip ritenga che le modalità dell’abbattimento possano aver implicato sofferenze ingiustificate all’animale.
L’episodio che ha innescato l’inchiesta riguarda un maschio di orso di circa due anni e mezzo, che poche settimane prima della sua morte aveva manifestato un comportamento inusuale, seguendo a distanza una coppia di escursionisti per un tratto di circa 700 metri in un sentiero boschivo situato nei pressi di Mezzana, in Val di Sole.
L’abbattimento, avvenuto in quella stessa valle trentina, si è verificato in un arco temporale estremamente ristretto – poche ore – a seguito della firma del decreto che ne autorizzava l’eliminazione.
La rapidità dell’esecuzione solleva interrogativi sulla procedura seguita e sulla sua conformità alle norme di legge e alle linee guida per la gestione della fauna selvatica.
In seguito alla decisione del Gip, è stata disposta l’imputazione coatta di Maurizio Fugatti, che la Procura dovrà formalizzare entro un termine di dieci giorni.
Parallelamente, sono stati iscritti nel registro degli indagati Raffaele De Col, capo del Corpo Forestale del Trentino, e Giovanni Giovannini, dirigente del Servizio Foreste e Fauna della Provincia.
Tale provvedimento indica una più ampia valutazione delle responsabilità all’interno della struttura amministrativa provinciale, estendendo l’indagine a figure chiave coinvolte nella pianificazione e nell’esecuzione del piano di gestione dell’orso.
La vicenda solleva questioni complesse che vanno oltre la mera responsabilità penale.
Essa tocca temi cruciali come la coesistenza tra uomo e fauna selvatica, l’efficacia dei protocolli di sicurezza, la trasparenza delle decisioni amministrative e il rispetto delle normative in materia di tutela della biodiversità.
La decisione del Gip rappresenta un punto di partenza per un’analisi approfondita delle dinamiche che hanno portato alla tragica fine di M90 e per la definizione di strategie più efficaci per la gestione di un patrimonio faunistico di grande valore ecologico e culturale.
L’inchiesta è destinata a generare un ampio dibattito pubblico e a stimolare un ripensamento complessivo delle politiche di gestione della fauna in Trentino e, potenzialmente, a livello nazionale.







