L’ospedale Santa Chiara, pilastro dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Trento (Apss), ha compiuto un passo significativo verso la digitalizzazione e il potenziamento dei servizi sanitari con l’implementazione del Sistema Informativo Ospedaliero (Sio). Questo importante intervento, finanziato con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), segue con successo la prima fase di adozione, completata nel mese precedente presso l’ospedale di Rovereto, e rappresenta una pietra miliare nella strategia di modernizzazione tecnologica dell’Apss.L’introduzione del nuovo Sio, concepito come una cartella clinica digitale integrata, interessa un ampio spettro di attività e servizi all’interno dell’ospedale Santa Chiara. Oltre al Pronto Soccorso per adulti, pediatrico e ostetrico, l’implementazione coinvolge aree specialistiche come l’oculistica, la ginecologia, la Fast Track per urologia, ortopedia e otorinolaringoiatria, e i servizi diagnostici essenziali. La sua portata è tale da richiedere il coinvolgimento e l’adattamento di tutto il personale ospedaliero, testimoniando la natura trasversale e la complessità dell’iniziativa.La transizione, come ogni trasformazione digitale di tale portata, è stata preceduta da un’intensa fase di pianificazione e test. Il team Apss ha dedicato ingenti risorse e competenze per minimizzare le potenziali interruzioni dei servizi e garantire una transizione fluida. L’esperienza maturata con l’implementazione a Rovereto si è rivelata cruciale per affinare le procedure e anticipare le criticità. L’attivazione definitiva del sistema, avvenuta formalmente alle ore 10:15 dopo una serie di test conclusi alle 8:00, ha visto un impatto contenuto sui processi clinici e sull’efficacia delle cure. Alessandro Bazziga, direttore del Dipartimento Tecnologie di Apss, ha sottolineato come l’esperienza roveretana abbia permesso di raggiungere livelli di attività comparabili a quelli pre-implementazione.La direttrice dell’Unità Operativa di Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso, Michela Marchiori, insieme ai coordinatori infermieristici Claudia Conci, Iaia Ronc e Damiano Zortea, ha espresso grande apprezzamento per l’impegno e la flessibilità dimostrati dall’équipe medica e infermieristica. Le prime tre ore successive all’attivazione del nuovo sistema hanno visto la presa in carico di 48 pazienti, principalmente con codici di urgenza ridotta, con tempi di gestione in linea con la prassi preesistente. L’assenza di problematiche significative nella gestione dei pazienti e nell’interfaccia con le altre unità operative conferma la validità del percorso di implementazione e l’efficacia del sistema. Questo segna un importante passo avanti verso un’assistenza sanitaria più efficiente, integrata e orientata al paziente, ponendo le basi per un’evoluzione continua dei servizi offerti dalla sanità trentina.