Nel cuore dell’Alto Adige, un’operazione complessa e articolata della Guardia di Finanza ha svelato una rete di irregolarità che intreccia evasione fiscale, sfruttamento del lavoro sommerso e violazioni delle normative sull’immigrazione, mettendo in luce le vulnerabilità di un settore economico cruciale come quello turistico-agricolo.
L’intervento, condotto dalla Compagnia di Merano in sinergia con l’Ispettorato del Lavoro di Bolzano, ha mirato a un’azienda ricettiva integrata con un’attività agricola, situata nel suggestivo Burgraviato, un’area caratterizzata da un forte legame con la terra e dalle tradizioni secolari.
Il controllo, pianificato con precisione, si è concretizzato in un’ispezione mirata, rivelando un quadro allarmante: dodici lavoratori, originari di paesi extracomunitari, erano impiegati senza alcun vincolo contrattuale, operando in condizioni di precarietà e senza alcuna tutela legale.
La loro reazione, un tentativo disperato di eludere l’intervento delle Fiamme Gialle, riflette la fragilità della loro posizione e la paura di essere scoperti.
L’indagine ha però svelato una situazione ancora più grave.
Due dei lavoratori, oltre alla mancanza di contratto, risultavano in possesso di una condizione di irregolarità sulla base del permesso di soggiorno, sottolineando una potenziale infiltrazione di dinamiche di illegalità transnazionale.
Le responsabilità ricadono pesantemente sul titolare dell’azienda, denunciato per il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per l’utilizzo di personale non in regola, con una sanzione pecuniaria che si avvicina alla soglia dei cinquanta mila euro.
Questa operazione non si limita ad una semplice constatazione di irregolarità, ma apre un dibattito più ampio sulle implicazioni socio-economiche dello sfruttamento del lavoro nero.
La sospensione dell’attività aziendale, una misura che potrebbe essere disposta dall’Ispettorato del Lavoro, rappresenta un segnale forte a tutela dei diritti dei lavoratori e per combattere l’illegalità.
La vicenda solleva interrogativi sulla necessità di rafforzare i controlli, intensificare la collaborazione tra le forze dell’ordine e le istituzioni, e promuovere una cultura del rispetto delle regole e della legalità, soprattutto in un contesto economico sensibile come quello del turismo e dell’agricoltura di montagna.
L’Alto Adige, con la sua economia dinamica e la sua forte identità, richiede un impegno costante nella difesa dei valori di equità e trasparenza.









