Nella notte tra il 20 e il 21 luglio, la parete Ovest del Crozzon di Brenta è stata teatro di un complesso e delicato intervento di soccorso alpino.
Due alpinisti di nazionalità tedesca, rispettivamente nati nel 1988 e nel 1993, si sono trovati in una situazione di grave pericolo durante la discesa con tecniche di calata in corda doppia dalla cima del Crozzon, una montagna dalla reputazione di impegnativa e tecnica.
L’imprevisto, causato dall’incastro delle corde doppie alla quarta calata, ha interrotto bruscamente la loro progressione, lasciandoli sospesi in una zona particolarmente esposta e verticale della parete rocciosa.
La drammaticità dell’evento è stata immediatamente comunicata attraverso una chiamata al Numero Unico di Emergenza 112, lanciata dagli stessi alpinisti in evidente stato di apprensione.
La Centrale Unica di Emergenza, dopo aver ricevuto la segnalazione, ha prontamente attivato il protocollo di soccorso alpino, richiedendo l’intervento dell’elisoccorso notturno e allertando la stazione di Madonna di Campiglio del Soccorso Alpino e Speleologico del Trentino, un team di professionisti altamente specializzati nell’affrontare situazioni di emergenza in alta montagna.
L’elicottero, a causa della ripidezza della parete, ha inizialmente tentato un recupero diretto, ma la verticalità del terreno ha reso l’operazione impraticabile.
Per superare questo ostacolo, sono state effettuate due rotazioni strategiche: la prima per deponere in quota una squadra di sei soccorritori, mentre la seconda per mantenere un elicottero di supporto in piazzola, pronto a intervenire in caso di necessità.
I soccorritori, grazie alla loro preparazione e competenza, si sono calati lungo le corde doppie utilizzate dagli alpinisti, raggiungendoli e liberando le corde incastrate.
Successivamente, insieme agli alpinisti, hanno proceduto con una calata di ulteriori otto tiri, raggiungendo in sicurezza i ghiaioni alla base della parete.
La squadra di soccorso ha quindi accompagnato i due alpinisti tedeschi fino ad un punto accessibile all’elicottero, che li ha trasportati in sicurezza in piazzola a Madonna di Campiglio.
Un soccorritore ha infine scortato i due alpinisti, fortunatamente illesi, fino alla loro autovettura, parcheggiata in val Brenta, concludendo un intervento complesso e rischioso che si è protratto fino alle prime ore del mattino.
L’episodio sottolinea la vulnerabilità degli alpinisti in ambienti montani estremi e l’importanza di un intervento tempestivo e professionale da parte del soccorso alpino.