Una tragedia ha scosso la quiete delle Dolomiti di Brenta, spezzando la vita di una turista norvegese di sessantacinque anni lungo il sentiero delle Grotte, un percorso impervio che si snoda dal Rifugio La Montanara, a Molveno.
L’evento, innescato da un incidente apparentemente banale, ha messo in luce la precarietà dell’equilibrio tra uomo e natura in un ambiente alpino tanto suggestivo quanto inesorabile.
La donna, in compagnia del marito, della sorella e del cognato, stava percorrendo il sentiero quando, forse a causa di una superficie irregolare o di un improvviso smottamento, ha perso l’appoggio.
La caduta iniziale, arrestata per venti metri grazie alla sua disperata aggrappata alla vegetazione erbosa, non ha fatto altro che preludere a una seconda, più drammatica fase.
Mentre il marito tentava di raggiungerla, la donna ha involontariamente perso la presa, precipitando lungo un versante roccioso per ulteriori sessanta metri.
La richiesta di soccorso, lanciata intorno a mezzogiorno dalla sorella e dal cognato, ha immediatamente attivato il complesso meccanismo di risposta delle squadre di emergenza.
La Centrale Unica di Emergenza, dopo aver valutato la gravità della situazione, ha disposto l’intervento dell’elicottero, affiancato da una squadra di sei operatori del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, che si sono mossi via terra per affrontare il difficile accesso al luogo dell’incidente.
L’intervento, caratterizzato dalla necessità di operare in condizioni di elevata difficoltà tecnica e psicologica, ha visto il team di soccorso proiettato sul posto con tecniche di verricellamento.
Il medico dell’équipe sanitaria, giunto a bordo dell’elicottero, ha dovuto purtroppo constatare il decesso della donna.
Parallelamente, tre soccorritori, posizionati a monte del sentiero, hanno fornito assistenza al marito della vittima, aiutandolo a ripercorrere il cammino in sicurezza e a raggiungere il rifugio, dove è stato imbarcato in una cabinovia insieme ai familiari.
Gli altri tre operatori, nel frattempo, attendevano le necessarie autorizzazioni per procedere con la delicata operazione di recupero della salma, trasportata con elicottero del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Tione di Trento presso la camera mortuaria di Molveno.
L’episodio sottolinea l’importanza di una costante attenzione alla sicurezza durante le escursioni in montagna, ricordando che anche percorsi apparentemente semplici possono riservare insidie inaspettate.
La tragedia lascia un segno profondo nella comunità locale, e sollecita una riflessione più ampia sulla fragilità umana di fronte alla potenza e all’imprevedibilità della natura alpina.
La perdita della donna rappresenta non solo una ferita per i suoi cari, ma anche un monito per tutti coloro che amano e frequentano queste maestose montagne.