La montagna, maestosa e spesso implacabile, ha reclamato una nuova vittima nel cuore del Catinaccio.
Un escursionista tedesco di settant’anni ha perso la vita in un tragico incidente lungo il sentiero E550 di Passo Coronelle, nel versante val di Fassa, un territorio rinomato per la sua bellezza selvaggia e le sue impegnative escursioni.
L’evento, verificatosi poco prima di mezzogiorno, ha interrotto la quiete alpina, testimoniando la fragilità umana di fronte alla potenza della natura.
L’escursionista, impegnato in un percorso ad alta quota, circa 2500 metri sul livello del mare, ha perso l’equilibrio, precipitando lungo un pendio roccioso per una distanza superiore ai sessanta metri.
La drammatica situazione è stata immediatamente segnalata alla Centrale Unica di Emergenza 112 dalla figlia, che lo accompagnava.
La rapidità della chiamata è stata cruciale per l’attivazione dei soccorsi, sottolineando l’importanza della comunicazione in ambienti impervi e remoti.
La Centrale Unica, valutando l’urgenza e la difficoltà dell’intervento, ha prontamente richiesto l’impiego dell’elisoccorso.
Parallelamente, una squadra di soccorritori della Stazione Centro Fassa del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino si è preparata per l’eventuale intervento a terra, schierandosi in piazzola a Pozza di Fassa.
L’elicottero, con la precisione e l’abilità tipiche dei professionisti, ha effettuato un delicato sbarco in hovering, una manovra complessa che richiede grande competenza, per posizionare il tecnico di elisoccorso e l’équipe sanitaria nei pressi del luogo della caduta.
Purtroppo, i sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’escursionista, a causa delle gravissime lesioni riportate.
La complessa operazione di recupero della salma è stata eseguita tramite verricello, con il supporto di due operatori della stazione Centro Fassa.
La delicatezza e la professionalità del team di soccorso hanno permesso di portare a termine l’intervento in sicurezza.
L’attenzione ai soccorsi non si è limitata alla vittima: anche la figlia dell’escursionista e il suo cane sono stati recuperati e accompagnati al campeggio di Pozza di Fassa.
La perdita di una persona cara in circostanze traumatiche richiede un supporto psicologico immediato, per questo sono intervenuti anche degli psicologi per fornire assistenza alla figlia.
Questo episodio, tragicamente comune nelle aree montane, ricorda l’importanza di una preparazione adeguata, di una valutazione attenta delle proprie capacità e di un rispetto profondo per l’ambiente alpino, un ambiente che, pur offrendo panorami mozzafiato, può rivelarsi inaspettatamente ostile.








