mercoledì 10 Settembre 2025
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Tragedia in montagna: padre e figlio vittime di una caduta

La comunità di San Martino in Passiria è stata scossa da un tragico evento: la scoperta dei corpi di Martin Gufler, 25 anni, e del padre, Karl Josef Hilmer, 67 anni, in seguito a una caduta da un pendio roccioso nella zona di Plan, a Moso, nei pressi del celebre bivacco Pixner.
La notizia, giunta in mattinata, ha lasciato un velo di dolore e sgomento su tutta la vallata.

L’allarme è stato lanciato dai familiari, profondamente preoccupati per la prolungata assenza dei due escursionisti.

Martin e Karl Josef, legati da un rapporto paterno-filiale intenso e da una comune passione per la montagna, erano partiti lunedì sera per un’escursione, presumibilmente con l’intenzione di trascorrere la notte in rifugio o bivacco, ma non avevano fatto ritorno.

Le operazioni di ricerca e soccorso, immediatamente coordinate, hanno visto il coinvolgimento di diverse forze specializzate.

Il Soccorso Alpino della Val Passiria, con la sua esperienza nella gestione di interventi in ambiente montano alpino, ha condotto le prime squadre di ricerca a terra, mentre il SAGF (Spedizione Alpina della Guardia di Finanza), noto per la sua capacità di operare in condizioni estreme e con tecniche avanzate, e la Sezione Aerea della Guardia di Finanza, con i suoi elicotteri, hanno ampliato l’area di ricerca, sorvolando il territorio alla ricerca di qualsiasi segnale.
La conformazione del terreno, ripido e impervio, ha reso le operazioni particolarmente difficili e pericolose.
La zona di Plan, situata in una delle aree più impervie dell’Alto Adige, presenta sentieri esposti e pareti rocciose verticali, che rappresentano una sfida costante per escursionisti ed esperti di montagna.
La caduta, presumibilmente dovuta a una perdita di aderenza o a un movimento improvviso, ha evidenziato la fragilità dell’uomo di fronte alla potenza della natura e la necessità di un’attenzione costante e di una preparazione adeguata quando ci si avventura in alta montagna.
La tragedia riaccende il dibattito sulla sicurezza dei sentieri alpini, sulla necessità di una manutenzione costante e di una segnaletica chiara e precisa, e sulla formazione e l’informazione degli escursionisti.
Oltre al cordoglio per la perdita di due persone legate da un profondo affetto, emerge la consapevolezza di quanto la montagna richieda rispetto e prudenza, soprattutto in un contesto ambientale come quello alpino, caratterizzato da condizioni meteorologiche variabili e da pericoli imprevedibili.

La comunità locale si stringe ai familiari, offrendo sostegno e partecipazione al lutto, mentre le indagini sono in corso per chiarire l’esatta dinamica dell’accaduto e accertare eventuali responsabilità.

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