martedì 9 Settembre 2025
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Trento

Tragedia in Trentino: escursionista muore lungo il Sentiero dell’Orso

La tragedia si è consumata oggi, in un angolo di paradiso alpino, la Val Rendena, in Trentino, dove un’escursionista di 62 anni, originaria di Rimini, ha perso la vita in un drammatico incidente lungo il Sentiero dell’Orso, un percorso popolare che collega Madonna di Campiglio a Malga Vallesinella alta.
L’evento, che ha profondamente scosso la comunità locale e i soccorritori, solleva interrogativi sulla sicurezza dei sentieri montani e sulla complessità di affrontare l’ambiente alpino, anche per escursionisti esperti.

Secondo le prime ricostruzioni fornite dal Soccorso alpino trentino, la donna stava procedendo lungo il sentiero in compagnia del figlio, quando un passo incauto, probabilmente causato da una combinazione di terreno instabile, condizioni meteorologiche mutevoli o un momentaneo errore di valutazione, ha innescato una caduta rovinosa.
L’escursionista è precipitata per circa 150 metri, uscendo dal tracciato e concludendo il suo percorso lungo un sentiero parallelo sottostante.

La richiesta di soccorso è giunta alle 14:20 attraverso una chiamata al 112, effettuata dal figlio, visibilmente sconvolto dall’accaduto e incapace di intervenire.

Quasi simultaneamente, una seconda chiamata è pervenuta da altri escursionisti che, percorrendo il sentiero inferiore, si sono imbattuti in una scena straziante.
La Centrale unica di emergenza, valutando la gravità della situazione e la difficoltà di accesso al luogo dell’incidente, ha immediatamente attivato il protocollo di emergenza, richiedendo l’intervento di un elicottero e di squadre di soccorso via terra provenienti dalla Stazione Madonna di Campiglio del Soccorso alpino e speleologico Trentino.

L’elicottero ha permesso di raggiungere rapidamente il tecnico di elisoccorso e l’équipe medica, i quali, una volta sul posto, hanno tentato freneticamente manovre di rianimazione, purtroppo senza successo.

Dopo le necessarie autorizzazioni da parte delle autorità competenti, la salma è stata trasportata in elicottero a valle, per essere sottoposta ad accertamenti e a una più approfondita ricostruzione delle cause dell’incidente.
Questo tragico episodio richiama l’attenzione sulla necessità di una continua vigilanza e di un’adeguata preparazione per chiunque si avventuri in montagna.

Oltre alle capacità fisiche, la sicurezza in ambiente alpino dipende dalla conoscenza del territorio, dalla capacità di valutare i rischi e dalla prudenza nell’affrontare sentieri spesso impervi e imprevedibili.
La tragedia sottolinea, inoltre, l’importanza della segnaletica chiara, della manutenzione dei sentieri e della diffusione di informazioni precise sulle condizioni meteorologiche e sulla difficoltà dei percorsi.

Infine, questa vicenda serve da monito per tutti gli amanti della montagna: il rispetto per la natura e la prudenza sono i migliori alleati per vivere esperienze in quota in sicurezza.

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