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martedì 18 Novembre 2025

Tragedia sul Brennero: PM chiede l’assoluzione, il processo volge al termine

Il processo per la tragedia del 27 aprile 2017, un evento che ha scosso la comunità ferroviaria e lasciato un’impronta indelebile nelle vite di due famiglie, si avvia verso la conclusione.
La pubblica ministero Federica Iovene ha formulato una richiesta di assoluzione per tutti e sette gli imputati, un atto che apre un’ulteriore riflessione sulla complessità delle responsabilità e sulle incertezze che emergono dalla ricostruzione dei fatti.
La vicenda ruota attorno all’impatto fatale tra due macchine operatrici, su cui stavano lavorando Salvatore Verolla, 42 anni, e Achille De Lisa, 52 anni, entrambi provenienti da Mondragone, in provincia di Caserta.

I due, dipendenti della società romana Gcf spa, erano impegnati in lavori di manutenzione sulla linea del Brennero, eseguiti in appalto a Rfi.

La ricostruzione tecnica, dettagliatamente esposta nella perizia, ha rivelato che un convoglio-cantiere di ben 2.800 tonnellate, partito da Bressanone, si è mosso senza aver effettuato la prevista e cruciale prova dei freni, innescando la catena di eventi che ha portato alla morte dei due operai e al ferimento grave di altri tre.

L’indagine, lunga e complessa, ha portato all’individuazione di sette persone indagate, tra cui dirigenti e dipendenti sia della Gcf spa che di Rfi.
Le accuse mosse sono di gravità eccezionale: disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo, lesioni personali gravi e, non secondario, una serie di violazioni delle norme in materia di sicurezza sul lavoro, una materia che in questo caso si è rivelata tragicamente carente.
L’assenza di parti civili nel processo – le famiglie delle vittime hanno optato per un risarcimento economico prima dell’inizio del dibattimento – non diminuisce la rilevanza giuridica e sociale del caso.

L’attenzione si concentra ora sulla valutazione da parte del giudice, chiamato a ponderare le responsabilità individuali e le possibili carenze procedurali che hanno contribuito alla catastrofe.
La richiesta di assoluzione della PM solleva interrogativi fondamentali sulla determinazione del nesso causale tra le azioni o omissioni degli imputati e l’evento mortale.

Si dovrà valutare se la condotta di ciascuno abbia effettivamente concorso, in modo determinante, alla produzione del disastro.
La sentenza, attesa per domani, non solo avrà un impatto diretto sulla vita degli imputati, ma costituirà anche un importante precedente nella definizione dei protocolli di sicurezza e nella gestione dei lavori sulla rete ferroviaria, al fine di prevenire il ripetersi di simili tragedie e garantire la massima tutela della vita e dell’integrità fisica dei lavoratori.
L’episodio mette in luce, inoltre, la necessità di un controllo più rigoroso e indipendente delle procedure di sicurezza e di una maggiore attenzione alla formazione e alla supervisione del personale impiegato in attività ad alto rischio.

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