La recente revisione, entrata in vigore il 2 agosto, ha innalzato il limite di raccolta dei funghi in Trentino da 2 a 3 chilogrammi a persona, un aggiustamento apparentemente modesto ma denotativo di un approccio più dinamico e sensibile alle esigenze della comunità dei cercatori.
L’assessore provinciale alle foreste, Roberto Failoni, sottolinea come questa decisione non rappresenti una concessione arbitraria, bensì un equilibrio ponderato tra le aspettative dei fruitori delle risorse boschive e l’imperativo della salvaguardia ambientale, pilastro fondamentale dell’identità trentina.
Il Trentino, con la sua intrinseca ricchezza di biodiversità, si configura come un ecosistema fragile e prezioso, un patrimonio da custodire con rigore e intelligenza.
La valorizzazione sostenibile delle risorse forestali non è meramente un’opportunità economica, ma un dovere etico nei confronti delle generazioni future e un fattore cruciale per il mantenimento dell’attrattiva turistica del territorio.
Questa visione implica un impegno condiviso tra residenti, ospiti e amministrazione pubblica, al fine di promuovere un rapporto armonioso con l’ambiente.
È importante rimarcare che l’aumento del limite di raccolta non implica una deroga alle normative esistenti.
I diritti di raccolta continuano ad essere riservati ai residenti, ai nati nei comuni trentini, ai proprietari di boschi sui loro terreni e a coloro che esercitano diritti d’uso civico, sanciti dalla tradizione e dalla consuetudine.
L’accesso alla raccolta per i non residenti rimane subordinato all’autorizzazione del comune interessato e al versamento di un contributo, un meccanismo volto a finanziare la gestione e la tutela del patrimonio forestale.
L’esclusione dalla raccolta nei parchi naturali e nelle foreste demaniali, un principio inviolabile, sottolinea la priorità della conservazione in queste aree particolarmente sensibili.
La raccolta, ammessa solo durante orari definiti (dalle 7 alle 19), deve essere condotta nel pieno rispetto dell’ambiente circostante.
L’utilizzo di contenitori rigidi e aerati, dopo una prima pulizia sul posto, è obbligatorio per prevenire danni ai funghi durante il trasporto e per ridurre al minimo l’impatto sul terreno.
L’adozione di tecniche di raccolta selettive, che evitano l’uso di strumenti dannosi come rastrelli e uncini, è essenziale per proteggere l’apparato radicale dei funghi e garantire la rigenerazione naturale del bosco.
In definitiva, la raccolta dei funghi in Trentino è un’attività intrinsecamente legata alla responsabilità collettiva e alla consapevolezza del valore inestimabile del patrimonio ambientale.