Nell’ambito di un approccio proattivo volto a conciliare la salvaguardia della biodiversità alpina con la sicurezza delle comunità locali, la provincia autonoma di Trento ha avviato un programma innovativo di protezione dei sistemi di raccolta differenziata dei rifiuti organici. La fase pilota, recentemente implementata nelle circoscrizioni di Sardagna e del Bondone, vede l’installazione di trenta “gusci” protettivi, dispositivi progettati per impedire l’accesso di grandi carnivori, in particolare orsi, ai contenitori.L’intervento si concentra inizialmente sui centri abitati di Sopramonte, Candriai e Vaneze, con una successiva estensione prevista per il paese di Vason. Questa azione si inserisce all’interno di un piano provinciale più ampio, gestito dall’Agenzia per la Depurazione, che mira a un’adeguata prevenzione delle problematiche derivanti dalla crescente presenza di fauna selvatica in prossimità degli insediamenti umani.La crescente densità di orsi, riconducibile a diversi fattori tra cui il successo dei programmi di reintroduzione e le mutate condizioni ambientali, ha portato a un aumento degli episodi di interazione – spesso conflittuali – con le comunità locali. Questi incontri indesiderati, oltre a rappresentare un potenziale pericolo per l’incolumità delle persone, causano danni economici e compromettono la vivibilità dei territori alpini.I “gusci” installati non sono semplici barriere fisiche. Sono il risultato di un’attenta analisi del comportamento degli orsi, mirata a sviluppare una soluzione efficace e non invasiva. Si tratta di strutture robuste, realizzate con materiali resistenti agli agenti atmosferici e agli sforzi meccanici, progettate per impedire l’apertura dei contenitori anche da parte di esemplari particolarmente abili. L’obiettivo primario è quello di limitare l’accesso al cibo, riducendo così l’attrattiva dei rifiuti organici e disincentivando l’avvicinamento degli orsi alle aree abitate.Il piano provinciale non si limita all’installazione di questi dispositivi. Prevede, infatti, una strategia integrata che include campagne di sensibilizzazione per la popolazione, incentrate sulla corretta gestione dei rifiuti e sulla prevenzione di comportamenti che potrebbero involontariamente favorire l’alimentazione degli orsi. Parallelamente, si stanno studiando soluzioni per migliorare la logistica della raccolta differenziata, promuovendo sistemi di contenimento più sicuri e riducendo i tempi di esposizione dei rifiuti. La provincia, consapevole della complessità del problema, si impegna a monitorare costantemente l’efficacia degli interventi, adattando le strategie in base ai risultati ottenuti e alle nuove sfide che potranno emergere. Il futuro obiettivo è quello di estendere questa protezione a tutti i punti di raccolta differenziata sul territorio provinciale, garantendo la convivenza pacifica tra uomo e fauna selvatica e preservando l’equilibrio degli ecosistemi alpini. La sfida è ardua, ma la volontà di trovare soluzioni sostenibili e rispettose dell’ambiente rimane la priorità assoluta.
Trento: Gusci anti-orso per i rifiuti, convivenza alpina al sicuro
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