La Provincia Autonoma di Trento ha varato un piano strategico per la mobilità ciclistica, con l’obiettivo di migliorare significativamente la sicurezza e la fruibilità delle infrastrutture dedicate ai ciclisti. Questa iniziativa, che si concretizza con la realizzazione di due nuove corsie ciclabili pilota, nasce da un’urgente necessità emersa a seguito di un tragico incidente, quello che ha coinvolto Sara Piffer, e si inserisce in un contesto più ampio di revisione delle politiche di mobilità sostenibile.Il progetto prevede la creazione di una pista ciclabile in Alta Val di Cembra e un’altra nel tratto che collega Mezzolombardo a Fai della Paganella, due aree particolarmente frequentate da ciclisti di ogni livello, dal professionista all’amatore. Queste prime due realizzazioni non sono percepite come soluzioni isolate, bensì come laboratori sperimentali per testare modelli innovativi di integrazione delle piste ciclabili nel tessuto viario esistente. La scelta di queste due strade, già dotate di una certa larghezza, permette un intervento mirato, con l’introduzione di una linea di demarcazione dedicata alla circolazione ciclistica, ottimizzando lo spazio disponibile senza radicali modifiche infrastrutturali.Parallelamente, si sviluppa un piano di sviluppo della rete ciclabile nell’area di San Vincenzo, a Trento. In questo contesto, oltre alla prevista realizzazione di un centro sportivo calcistico, è prevista l’integrazione di una pista ciclabile esterna, destinata sia all’allenamento dei ciclisti che all’utilizzo da parte della struttura sportiva stessa. Questa pista rappresenterà un elemento di connettività, unendo le attività sportive con la promozione di uno stile di vita attivo e sostenibile.Il Presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, ha sottolineato che l’impegno per la sicurezza dei ciclisti va ben oltre la semplice realizzazione di infrastrutture. Si tratta di un tema culturale, che richiede una profonda sensibilizzazione di tutti gli utenti della strada, in particolare degli automobilisti, affinché adottino comportamenti responsabili e rispettosi delle regole. Un approccio educativo, integrato con il miglioramento delle infrastrutture, è fondamentale per ridurre il rischio di incidenti e promuovere una cultura della mobilità ciclistica.La Provincia si appresta ora a presentare il progetto al Cal (Consorzio per le Applicazioni del Calcolo), un organismo di riferimento per l’innovazione tecnologica, per valutare l’estendibilità del modello ad altre aree del territorio provinciale. L’obiettivo è di creare una rete ciclabile capillare e sicura, che risponda alle esigenze di una comunità sempre più attenta alla salute, all’ambiente e alla qualità della vita. Questa iniziativa si configura quindi come un investimento nel futuro, un passo avanti verso un Trentino più sostenibile, accessibile e sicuro per tutti.
Trento, piano ciclabile: sicurezza e sostenibilità su strada.
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