La crescente ondata di insicurezza che affligge il centro storico e i quartieri di Trento, caratterizzata da un’allarmante escalation di furti, danneggiamenti e spaccate, ha generato un’urgente richiesta di responsabilità e azione concreta da parte delle istituzioni. Massimo Piffer, presidente dell’Associazione commercianti al dettaglio, ha espresso, in un confronto con il sindaco Franco Ianeselli, una forte preoccupazione per il deterioramento del tessuto commerciale urbano, denunciando una situazione insostenibile e sollecitando un cambio di paradigma nella gestione della sicurezza.La critica centrale riguarda la frammentazione delle competenze e la latitanza nell’affrontare il problema. Si richiede una definizione chiara delle responsabilità, con l’obiettivo di superare la logica del “passa la patata bollente” e garantire un intervento tempestivo e coordinato. Un punto focale è la riorganizzazione delle risorse umane della Polizia Locale: si auspica una revisione degli assetti attuali, attualmente sbilanciati verso attività di gestione amministrativa, a favore di un incremento significativo della presenza sul territorio, con particolare attenzione alla viabilità e alla prevenzione di attività criminali. L’obiettivo è invertire la proporzione, allocando la maggior parte delle risorse alla prevenzione e al dialogo con la comunità.Il sindaco Ianeselli ha condiviso le preoccupazioni sollevate, riconoscendo la gravità della situazione e dimostrando apertura al confronto. Ha sottolineato la necessità di evitare soluzioni di autodifesa spontanea, che potrebbero generare dinamiche pericolose, e ha proposto una strategia condivisa che coinvolga Comune, Questura, associazioni di categoria e realtà del volontariato. La discussione ha portato alla luce diverse proposte operative mirate a rafforzare il presidio urbano. Si è fatto riferimento alla possibilità di impiegare figure di “Street Tutor”, operatori di prossimità che interagiscono con la comunità e segnalano situazioni di disagio. Si è valutata l’introduzione di sistemi di videosorveglianza avanzati, basati sull’intelligenza artificiale, per un monitoraggio più efficace e predittivo. Infine, è stata suggerita la creazione di un fondo, possibilmente a livello provinciale, per supportare i commercianti nell’adozione di misure di protezione passiva.Piffer ha insistito, con forza, sulla natura trasversale della questione. La sicurezza urbana non può essere strumentalizzata politicamente, ma deve essere riconosciuta come un diritto fondamentale, imprescindibile per la vivibilità della città e per la continuità dell’attività economica. Si contesta la tendenza a scaricare la responsabilità sui commercianti, accusati di non aver adottato misure di protezione adeguate, evidenziando che il vero problema risiede nella mancanza di una presenza istituzionale forte e rassicurante. Le inferriate e le assicurazioni rappresentano solo palliativi, non soluzioni strutturali. La priorità è ripristinare un patto di fiducia tra cittadini, imprenditori e istituzioni, garantendo un ambiente sicuro e protetto in cui vivere e lavorare.
Trento sotto assalto: commercianti chiedono sicurezza e azioni concrete
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