Un tentativo di truffa ai danni di una famiglia di visitatori, tipico esempio di “specchietto”, è stato sventato dalle forze dell’ordine in una piazzola di sosta lungo la strada provinciale 235, nel territorio nord di Trento.
L’episodio, verificatosi il 19 agosto scorso, è stato reso pubblico solo di recente, a seguito di un’accurata attività di indagine e rintraccio dei responsabili.
La dinamica, come spesso accade in questi schemi fraudolenti, vedeva i malviventi approfittare della vulnerabilità dei turisti, intenti a godere del paesaggio e potenzialmente distratti.
I truffatori, un uomo e una donna con precedenti penali e già noti alle autorità, tentavano di sottrarre denaro alle vittime, approfittando di un diversivo, presumibilmente il fingere un incidente o un guasto al veicolo.
La famiglia, caduta nella trappola, aveva già consegnato 100 euro prima che una tempestiva pattuglia della Polizia Stradale di Trento intervenisse, bloccando i due individui e ponendo fine al tentativo di frode.
Le accuse mosse ai presunti truffatori sono di gravità considerevole: tentata truffa, violenza privata, e getto pericoloso di oggetti.
Quest’ultimo reato, spesso legato alla creazione del diversivo nel metodo dello specchietto, evidenzia la potenziale pericolosità di queste azioni.
La Polizia Stradale, ricevendo diverse segnalazioni di episodi simili nella zona, aveva intrapreso una caccia ai responsabili, dimostrando un impegno concreto nella tutela dei cittadini e dei turisti.
Il Questore di Trento, in risposta a questo incresioso fenomeno che mina la sicurezza e l’immagine del territorio, ha disposto l’applicazione della misura di prevenzione del divieto di ritorno, con una durata di 4 anni per l’uomo e di 3 anni per la donna.
Questa decisione, coerente con le normative vigenti, mira a impedire la reiterazione di comportamenti illeciti e a garantire un ambiente più sicuro per tutti.
L’episodio sottolinea l’importanza della vigilanza e della consapevolezza da parte dei viaggiatori, invitandoli a denunciare qualsiasi comportamento sospetto alle autorità competenti e a prestare attenzione a situazioni che potrebbero sembrare troppo generose o insolite.
La proattività delle forze dell’ordine e la severità delle sanzioni rappresentano un segnale forte contro la criminalità predatoria e un messaggio di sicurezza per chi visita la regione.