L’eccezionale evento meteorologico che ha investito la Val Passiria ha lasciato tracce profonde, manifestandosi con piogge torrenziali, superando i 100 millimetri in poche ore.
Questo carico idrico anomalo ha innescato una serie di conseguenze geologiche significative, tra cui smottamenti e frane di notevoli dimensioni, che hanno impattato direttamente sull’ambiente antropizzato della valle.
La forza della piena del fiume Passirio, esasperata dall’imponente afflusso di acqua, ha determinato una rottura degli argini e un’inondazione di aree circostanti, invadendo strade e compromettendo la viabilità.
La strada statale SS44, arteria cruciale per la comunicazione nella zona, è stata immediatamente interrotta nel tratto compreso tra l’Albergo Quellenhof e San Martino, rendendo impraticabile il passaggio a tutti i veicoli, con l’eccezione di un limitato traffico automobilistico regolato da senso alternato sulla diga del Passirio, misura d’emergenza per garantire una minima connessione.
La tempestività dell’intervento dei vigili del fuoco, coadiuvati da un ingente numero di mezzi meccanici – dieci unità in prima linea – si è rivelata determinante per avviare le operazioni di liberazione del percorso fluviale, bloccato dai detriti e dal materiale franoso.
L’obiettivo primario è ristabilire un deflusso controllato dell’acqua, mitigando il rischio di ulteriori inondazioni e facilitando le operazioni di soccorso e pulizia.
Un elemento particolarmente grave è l’impatto sulla zona industriale della valle.
La frana ha coinvolto direttamente diverse strutture, travolgendo capannoni industriali, macchinari e attrezzi da lavoro, con danni ingenti.
La Provincia ha comunicato ufficialmente l’accaduto, sottolineando l’intensità dell’evento e l’impegno a supporto delle attività commerciali colpite.
Le operazioni di sgombero sono in corso a pieno regime, con l’utilizzo di mezzi pesanti e la mobilitazione di numerose risorse umane.
L’analisi dei danni e la valutazione della stabilità del territorio sono prioritarie per definire le azioni di ricostruzione e prevenzione future.
L’evento pone l’attenzione sulla crescente vulnerabilità delle aree montane di fronte a fenomeni meteorologici estremi, esacerbati dai cambiamenti climatici, e sull’urgenza di implementare strategie di adattamento e mitigazione per proteggere le comunità e le infrastrutture.
La ricostruzione non sarà solo materiale, ma anche di fiducia e di resilienza, affinché la Val Passiria possa rialzarsi e tornare a prosperare.