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De Gasperi: l’eredità di un padre della Repubblica ancora attuale.

L’eredità politica di Alcide De Gasperi, figura cardine del secondo dopoguerra italiano e fondatore della Democrazia Cristiana, continua a risuonare con sorprendente attualità, come sottolineato dal consigliere del Presidente della Repubblica, Gianfranco Astori, durante la Lectio Degasperiana.
Più che un semplice partito, la DC rappresentò un progetto politico volto a plasmare un’identità nazionale democratica e a proiettare l’Italia nel cuore di un’Europa unita, un’ambizione che Borne, fondatore del Movimento Repubblicano Popolare, definì “il contributo della politica democristiana a questo secolo”.

Astori ha richiamato l’importanza del principio antifascista, cardine della classe dirigente democristiana, evidenziando come De Gasperi, con lungimiranza, propose il 25 aprile come Festa della Liberazione, data simbolo del primo Congresso nazionale della DC, celebrato a Roma nel 1946.
Questa scelta non fu casuale, ma una dichiarazione di intenti chiara e forte, un impegno a costruire un futuro basato sui valori della libertà e della democrazia, in netta contrapposizione al regime autoritario precedente.

Il collegamento tra l’azione di De Gasperi e le recenti esortazioni del Presidente Mattarella, che invita a contrastare una “democrazia a bassa intensità” attraverso una partecipazione civica attiva, sottolinea la persistente necessità di un impegno costante nella difesa dei principi democratici.
Come De Gasperi stesso avvertì durante le Grandes Conférences Catholiques di Bruxelles, nessuna garanzia costituzionale può essere sufficiente a prevenire l’insorgere della tirannia se non è alimentata da una coscienza democratica diffusa e vibrante nel corpo sociale.
La riflessione di Astori non si è limitata al passato, ma ha affrontato anche le sfide attuali, in particolare la questione cruciale della difesa europea.

In un contesto internazionale segnato da crescenti tensioni e da una rinnovata instabilità, l’idea di una Comunità europea di difesa (CED), proposta da De Gasperi, assume un’importanza strategica rinnovata.

Sebbene questa iniziativa naufragò prematuramente dopo la sua scomparsa, essa testimonia la sua profonda comprensione delle dinamiche geopolitiche e la sua visione di un’Europa capace di assumersi la responsabilità della propria sicurezza.

De Gasperi intuì i segnali di un rinnovato isolazionismo americano e la necessità per l’Europa di ridurre la propria dipendenza dagli Stati Uniti in materia di difesa, prefigurando, in sostanza, il dibattito contemporaneo sull’autonomia strategica europea.
La sua visione profetica, che lo vide confrontarsi con le macerie del Secondo conflitto mondiale, ci ammonisce oggi: i problemi irrisolti del passato hanno la tendenza a riemergere, richiedendo un’azione coraggiosa e una riflessione continua per preservare i valori fondamentali della democrazia e della pace.
La lezione di De Gasperi, quindi, non è solo un omaggio a un grande statista, ma un monito per il futuro.

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