Per garantire la prosperità dell’Alto Adige, è imperativo un ripensamento radicale delle politiche a sostegno delle giovani famiglie e un’urgente revisione del modello di sviluppo territoriale. L’obiettivo primario, al di là del mero mantenimento della popolazione giovanile, deve essere la creazione di un ecosistema attrattivo per talenti da ogni provenienza, unendo competitività economica e qualità della vita.La questione abitativa rappresenta un fattore cruciale. Non si tratta semplicemente di “case a prezzi accessibili”, ma di un’edilizia strategica che risponda alle esigenze di famiglie moderne, promuovendo la sostenibilità ambientale e l’integrazione sociale. Un’attenzione particolare deve essere rivolta alla creazione di quartieri misti, che combinino residenze, servizi e spazi di lavoro, riducendo la dipendenza dall’auto e incentivando la mobilità dolce.La sfida demografica, con le sue implicazioni per il mercato del lavoro, impone un approccio multidimensionale. La proiezione di una carenza di 32.000 lavoratori entro il 2035 non è una previsione, ma un campanello d’allarme che richiede azioni concrete. Oltre al rafforzamento della formazione professionale, è indispensabile un’apertura mirata a flussi migratori qualificati, sia all’interno che all’esterno dell’Unione Europea. L’integrazione di questi nuovi lavoratori non deve essere vista come un costo, ma come un investimento nel capitale umano del territorio.La digitalizzazione e l’intelligenza artificiale non rappresentano una minaccia all’occupazione, bensì un’opportunità per aumentare la produttività e creare nuovi posti di lavoro. È fondamentale aggiornare i curricula scolastici e formativi, introducendo competenze digitali e promuovendo la creatività e l’innovazione. L’istruzione deve preparare i giovani ad affrontare le sfide del futuro, fornendo loro gli strumenti per creare valore e contribuire allo sviluppo economico del territorio.La transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio è un’altra sfida prioritaria. La decarbonizzazione non deve essere imposta dall’alto, ma deve essere il risultato di un processo partecipativo che coinvolga tutti gli attori sociali. È necessario promuovere l’efficienza energetica, lo sviluppo di fonti rinnovabili e l’adozione di pratiche agricole sostenibili. La tutela dell’ambiente deve essere conciliata con la crescita economica e il benessere sociale.Infine, l’integrazione tra zone produttive e residenziali, tanto auspicata, richiede una pianificazione territoriale lungimirante che eviti conflitti acustici e ambientali. La creazione di aree dedicate all’innovazione, alla ricerca e allo sviluppo, separate dalle zone residenziali, può favorire la crescita economica senza compromettere la qualità della vita.Un approccio pragmatico, lungimirante e sostenibile è l’unica via per garantire un futuro prospero all’Alto Adige.
Alto Adige: Rilanciare il futuro, tra giovani, lavoro e sostenibilità.
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