L’impatto dei cambiamenti climatici sulle Alpi trentine si manifesta in modo drammatico attraverso un progressivo e accelerato ritiro glaciale, un fenomeno che ha ridotto la superficie ghiacciata regionale di circa un terzo tra il 2011 e il 2023.
I dati, recentemente presentati a Trento nell’ambito del ‘Catasto Sat perimetri dei ghiacciai’ aggiornato al 2023, rivelano una contrazione significativa: dai poco più di 30 km quadrati del 2013, si è passati a una superficie glaciale attuale di poco più di 20 km quadrati.
Questa minuziosa indagine, frutto del lavoro dedicato di Massimo Santoni e Francesca Vallongo, si inserisce in un progetto di portata eccezionale: la pubblicazione de “I Ghiacciai del Trentino”, un volume di oltre 500 pagine che rappresenta una risorsa scientifica senza precedenti per la comprensione dell’evoluzione glaciale nella regione.
L’opera, realizzata interamente con il contributo di volontari della SAT (Società Alpinisti Tridentini), testimonia un profondo impegno nella conservazione e nella divulgazione del patrimonio alpino.
La SAT, forte di una tradizione di studio e monitoraggio delle montagne, considera la tutela dei ghiacciai una responsabilità collettiva.
L’atto di consegnare il “Catasto Sat” e il volume agli enti pubblici – il Servizio Geologico della Provincia Autonoma di Trento e i Parchi Naturali del Trentino – non è solo un gesto di collaborazione, ma un invito a integrare questi dati aggiornati nelle mappe e nei portali cartografici, strumenti fondamentali per la pianificazione territoriale e la gestione del rischio naturale.
Il progetto non si limita alla semplice documentazione del ritiro glaciale.
Si pone l’obiettivo di creare una solida base scientifica per comprendere le dinamiche complesse che regolano l’equilibrio tra accumulo e fusione dei ghiacciai.
Questi dati sono cruciali per valutare l’impatto dei cambiamenti climatici sulla disponibilità di risorse idriche, sulla stabilità dei versanti montani e sulla biodiversità degli ecosistemi alpini.
Il ritiro dei ghiacciai trentini non è solo una questione ambientale, ma un indicatore tangibile della necessità di azioni concrete per mitigare i cambiamenti climatici e adattarsi alle loro conseguenze.
La SAT, attraverso questo impegno continuativo, intende sensibilizzare l’opinione pubblica e sollecitare un approccio più responsabile nei confronti del nostro pianeta, contribuendo a preservare la bellezza e la ricchezza del territorio alpino per le generazioni future.
Il lavoro di mappatura e analisi è un tassello fondamentale in questo percorso di consapevolezza e azione.