Rimodulazione del Sistema di Valutazione Socio-Economica ICEF: Semplificazione, Innovazione e Prospettive Future per le Politiche ProvincialiLa Provincia di Trento si appresta a rivoluzionare il sistema di valutazione delle condizioni economiche familiari, noto come ICEF (Indicatore Condizione Economica Familiare), attraverso una riforma strutturale volta a ottimizzare l’efficienza, la trasparenza e l’equità nell’erogazione dei servizi e dei benefici sociali.
La delibera presentata dall’Assessore allo Sviluppo Economico, Achille Spinelli, prevede una drastica riduzione del numero di indicatori da ben 36 a soli quattro, un cambiamento radicale motivato da una profonda analisi delle criticità emerse nel corso degli anni.
Il sistema attuale, con la sua complessità eccessiva, ha generato una frammentazione delle politiche di welfare, con la proliferazione di varianti locali dell’indicatore ICEF che hanno introdotto disparità nella valutazione delle necessità e nell’accesso ai servizi.
La definizione discrezionale dei parametri da parte delle singole politiche di settore ha contribuito a questa dispersione, creando una situazione di inefficienza e difficoltà interpretative sia per i cittadini che per gli operatori.
La nuova architettura dell’ICEF mira a superare queste problematiche attraverso un approccio più integrato e razionale.
I quattro indicatori chiave – focalizzati su edilizia privata e pubblica, disabilità, sostegno al reddito e famiglie con figli – rappresentano un nucleo essenziale per la valutazione delle condizioni socio-economiche.
Due di questi indicatori sono attualmente in fase di studio per garantire una loro corretta implementazione, mentre per gli altri due è prevista una fase sperimentale a partire da settembre.
Questa fase transitoria consentirà una coesistenza temporanea dei sistemi preesistente e nuovo, facilitando l’allineamento e la correzione di eventuali anomalie attraverso l’analisi di casi specifici.
L’applicazione completa degli indicatori relativi a edilizia e disabilità è prevista per la primavera del 2026.
Un elemento cruciale della riforma è la centralizzazione del calcolo degli indicatori in un unico centro di elaborazione.
Questa semplificazione procedurali ridurrà significativamente la necessità per le famiglie di recarsi ripetutamente ai CAF, eliminando lunghe attese e riducendo la frustrazione legata alla verifica dei requisiti per l’accesso ai benefici.
La creazione di un flusso di lavoro unificato permetterà di analizzare contemporaneamente i quattro indicatori per i diversi settori, ottimizzando i tempi e riducendo la burocrazia.
Nonostante il consenso generale sulla necessità di semplificare il sistema, alcune voci di opposizione, rappresentate dai consiglieri Paolo Zanella, Michele Malfer e Francesca Parolari, hanno sollevato dubbi riguardo alla mancata indicizzazione delle soglie ICEF all’inflazione, una preoccupazione condivisa anche dai sindacati.
L’Assessore Spinelli ha tuttavia precisato che la questione dell’indicizzazione è secondaria rispetto alla priorità attuale, che è quella di ristrutturare il sistema di calcolo e migliorare l’accesso alle politiche di welfare.
L’attenzione si concentra, in questa fase, sull’ottimizzazione del processo di accesso e sulla garanzia di una valutazione più equa e trasparente delle esigenze delle famiglie.
La riforma dell’ICEF si configura quindi come un investimento strategico per il futuro del welfare provinciale, con l’obiettivo di creare un sistema più efficiente, inclusivo e rispondente alle reali necessità dei cittadini.