martedì, 1 Luglio 2025
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Mutui Trentino Alto Adige: Fisso ancora dominante, ma segnali di cambiamento.

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Il Mutuo nel Trentino-Alto Adige: Tra Sicurezza del Fisso e Segnali di Inversione di TendenzaL’andamento del mercato dei mutui nel Trentino-Alto Adige nel secondo trimestre del 2025 rivela un quadro complesso, caratterizzato da una persistente preferenza per la stabilità del tasso fisso, pur con segnali di cambiamento. Nonostante i recenti interventi della Banca Centrale Europea, che teoricamente dovrebbero rendere più appetibile il tasso variabile, la stragrande maggioranza dei richiedenti (95,7%) continua a orientarsi verso la sicurezza del fisso, un dato in lieve diminuzione rispetto ai trimestri precedenti, quando la sua quota superava il 99%. Questa marcata avversione al rischio, apparentemente impermeabile alle dinamiche monetarie europee, suggerisce una profonda sfiducia nell’evoluzione futura dei tassi di interesse.L’analisi delle tipologie di finanziamento dimostra che l’acquisto della prima casa domina il panorama, assorbendo oltre la metà delle richieste (55,3%). La surroga, ovvero la sostituzione di un mutuo esistente con uno più vantaggioso, si posiziona al secondo posto con il 33,8%, indicando una sensibilità dei consumatori alla ricerca di soluzioni più economiche. L’acquisto della seconda casa, la ristrutturazione e il consolidamento di debiti rappresentano quote marginali, a testimonianza di un mercato primario e di una focalizzazione sulla gestione del debito esistente.Un elemento degno di nota è l’incremento, seppur modesto, delle richieste di mutuo a tasso variabile. Complice la diminuzione del Tan medio rispetto all’inizio dell’anno, la quota di finanziamenti a tasso variabile è passata dallo 0,3% allo 4,0%, suggerendo un graduale cambiamento di percezione da parte di una fetta di consumatori, forse più disposta a rischiare in cambio di un costo iniziale potenzialmente inferiore.L’importo medio richiesto, sebbene in calo rispetto al trimestre precedente, si attesta a 178.800 €, mentre il valore medio degli immobili transati si quota a 304.200 €. La durata media del finanziamento si è accorciata leggermente, scendendo a 23 anni e 11 mesi, indicando forse una maggiore capacità di rimborso o una diversa strategia finanziaria da parte dei richiedenti. L’età media dei richiedenti, stabile a 39 anni e 2 mesi, suggerisce un mercato ampio e diversificato.Un’analisi provinciale mette in luce differenze significative: Bolzano si distingue per il costo più elevato degli immobili (oltre 363.300 €) e per gli importi medi richiesti più consistenti (201.016 €). Qui, i mutui hanno una durata inferiore e i richiedenti sono più giovani (38 anni e 8 mesi). A Trento, invece, si richiedono somme minori (163.826 €), il valore medio degli immobili è più contenuto (270.821 €) e la durata dei finanziamenti è più lunga, con una popolazione di richiedenti leggermente più matura (39 anni e 9 mesi). Queste variazioni riflettono probabilmente le diverse condizioni economiche e demografiche delle due province, nonché le specifiche dinamiche del mercato immobiliare locale. Il confronto evidenzia come la scelta del mutuo sia un’operazione complessa, influenzata da fattori economici, demografici e psicologici, e come sia fondamentale valutare attentamente le proprie esigenze e la propria tolleranza al rischio.

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