sabato 2 Agosto 2025
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Olimpiadi 2026: la trasparenza promessa svanisce nel portale

La promessa di trasparenza che ha accompagnato l’assegnazione delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 sembra affievolirsi, erodendo la fiducia pubblica e sollevando interrogativi sulla governance del progetto.

Il portale dedicato alle opere olimpiche, gestito da Simico (Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026), una società partecipata da enti pubblici chiave come i Ministeri dell’Economia, delle Infrastrutture, le Regioni Lombardia e Veneto e le Province Autonome di Trento e Bolzano, è diventato un esempio emblematico di come un impegno formale possa tradursi in una carenza di informazioni concrete.
L’allarme è stato lanciato da una coalizione di associazioni civiche, guidate da Libera, che si sono unite nella rete Open Olympics 2026.
La mancata osservanza delle scadenze di aggiornamento, previste ogni 45 giorni a partire da ottobre 2024, e l’ultimo aggiornamento datato 22 aprile 2025, rappresentano un fallimento nella volontà di mantenere una comunicazione aperta con i cittadini e di garantire un controllo partecipativo.
Le criticità informative vanno oltre la semplice assenza di aggiornamenti.

Un numero significativo di interventi, otto in totale, sono pianificati per iniziare *dopo* la conclusione dei Giochi, mentre ben 39 progetti (su 94 censiti) presentano termini di completamento stimati ben oltre il 22 febbraio 2026.

Questi dati sollevano dubbi sulla reale necessità di tali interventi e sulla loro coerenza con la tempistica olimpica.
Il portale, inoltre, si limita a catalogare 94 opere, omettendo quelle funzionalmente connesse all’evento ma escluse formalmente, ampliando ulteriormente il quadro delle attività legate ai Giochi che non sono sottoposte a controllo pubblico.

La mancanza di un aggiornamento dei dati economici, che si basano sui valori a base d’asta del 2023, impedisce una valutazione accurata dei costi reali e delle possibili variazioni di spesa, alimentando il rischio di derive finanziarie e sprechi.

Questo divario tra i costi ipotetici e quelli effettivi rende impossibile un’analisi critica e preventiva della sostenibilità economica del progetto.

Le preoccupazioni delle associazioni si intensificano con le recenti iniziative governative, in particolare il tentativo di estendere la durata dell’impegno di Simico fino al 2033.

Tale proroga, a fronte di una scadenza naturale fissata al 31 dicembre 2026, appare incongruente e rischia di compromettere ulteriormente la trasparenza e la responsabilità del processo decisionale.
L’estensione potrebbe segnalare una volontà di eludere controlli e responsabilità, aprendo la porta a possibili abusi e sprechi a lungo termine.
La rete Open Olympics 2026 sottolinea che il portale, con la sua promessa di trasparenza, è l’unico strumento attualmente disponibile per un monitoraggio civico efficace e per contrastare i rischi di corruzione e sprechi.

La sua inefficacia minaccia di erodere la fiducia dei cittadini e di compromettere la credibilità dell’intero evento olimpico.

La piena attuazione del principio di trasparenza non è solo un obbligo legale, ma un imperativo etico per garantire che le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 siano un’opportunità di sviluppo sostenibile e inclusivo per l’intero Paese.

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