L’avvicendamento al vertice delle prefetture italiane ha visto recentemente Giuseppe Petronzi, figura di spicco con un passato nella Questura di Milano, assumere incarichi di crescente responsabilità.
Dopo un anno nella provincia autonoma di Trento come Commissario del Governo, Petronzi è stato chiamato a ricoprire la carica di Prefetto di Trieste e Commissario del Governo per il Friuli Venezia Giulia, un ruolo cruciale in una regione di confine, crocevia di interessi geopolitici e sfide migratorie.
L’esperienza trentina, durata un anno, si è rivelata un banco di prova significativo per l’amministratore.
Petronzi ha descritto la transizione dal ruolo di Questore a quello di Prefetto come un processo di adattamento profondo, che ha richiesto la comprensione delle peculiarità di un territorio caratterizzato da un elevato grado di autonomia provinciale.
La coesistenza di competenze sovrapposte, come la protezione civile gestita dalla Provincia e la difesa civile di competenza governativa, ha imposto un costante esercizio di equilibrio e rispetto istituzionale.
L’amministratore ha sottolineato l’importanza di una visione olistica nella gestione del territorio.
Oltre alla sicurezza tradizionale, Petronzi ha dedicato particolare attenzione a temi emergenti, come la sicurezza nelle professioni mediche e sanitarie, con l’implementazione di protocolli operativi specifici, e la sicurezza sui mezzi di trasporto, attraverso il confronto con le organizzazioni sindacali.
Un focus primario è stato posto sul disagio mentale, un tema che l’amministratore aveva già affrontato a Milano, evidenziando l’importanza di analizzare le cause profonde dei reati e di intervenire in prevenzione attraverso approcci multidisciplinari.
La rilevanza del territorio trentino, sottolineata da Petronzi, è legata anche alla sua vivacità economica e culturale.
La presenza di una delle prime università “media” d’Italia, con una popolazione studentesca di oltre 17.
500 unità, ha generato un impatto significativo sul mercato immobiliare e sull’economia locale.
Questo dinamismo, però, non cancella le difficoltà che alcune attività del territorio devono affrontare.
L’amministratore ha espresso la volontà di lasciare in ordine la prefettura di Trento, affidando a Isabella Fusiello, la sua successora, un incarico già precedentemente capovolto rispetto a quello di Petronzi.
La ‘lezione’ principale tratta dall’esperienza trentina è stata l’adattabilità, la capacità di rivedere le strategie operative e di confrontarsi con i collaboratori per affrontare le sfide del momento.
Petronzi ha riconosciuto che, in un contesto di elevata qualità della vita, anche le piccole criticità possono apparire più evidenti, e ha insistito sulla necessità di una percezione accurata e basata su dati oggettivi, al di là del sentiment popolare, per affrontare efficacemente il fenomeno della criminalità.
La trasformazione delle città, con una crescente complessità sociale ed economica, richiede un approccio dinamico e attento alla realtà locale.