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Priorità Infrastrutturali: Il Trentino Alto Adige guarda al futuro.

Il Trentino Alto Adige si confronta con un’urgente necessità di ammodernamento infrastrutturale, delineata nel “Libro Bianco sulle Priorità Infrastrutturali” curato da Uniontrasporti in collaborazione con le Camere di Commercio di Trento e Bolzano.

Il documento, frutto di un’analisi triennale approfondita, non si limita a elencare interventi, ma ne evidenzia l’importanza strategica per lo sviluppo economico e sociale della regione.

Le otto priorità emerse non rappresentano quindi semplici opere edili, bensì tasselli fondamentali di un sistema di mobilità complesso e interconnesso.

Si tratta di interventi cruciali per il potenziamento della Galleria di Base del Brennero, un’arteria vitale per il transito alpino europeo, e per il miglioramento delle ferrovie di accesso, inclusa la linea Bolzano-Merano, che necessita di un aggiornamento per adeguarsi agli standard moderni e garantire un servizio efficiente.

Parallelamente, l’adeguamento dell’autostrada A22, il collegamento ferroviario Riva-asse del Brennero, e il potenziamento del collegamento stradale Passo San Giovanni-Cretaccio mirano a decongestionare il traffico, ridurre i tempi di percorrenza e migliorare la sicurezza.

Il Libro Bianco sottolinea che queste opere non sono scelte arbitrarie, ma rispecchiano le esigenze concrete del tessuto economico regionale.

Alberto Olivo, della Camera di Commercio di Trento, rimarca come tali priorità siano condivise da tutti gli attori coinvolti e considerate essenziali per la competitività del territorio.
L’analisi dei parametri di performance infrastrutturale rivela un quadro eterogeneo: mentre Trento si posiziona al 13° posto a livello nazionale con un punteggio di 89,8 (inferiore alla media nazionale di 100), Bolzano si distingue all’ottavo posto con 102,9 punti.
Questa disparità evidenzia la necessità di interventi mirati, capaci di colmare il divario e di uniformare il livello di infrastrutturazione su tutto il territorio provinciale.

Gli obiettivi macro regionali sono chiari: non solo migliorare la connettività con le altre regioni italiane ed europee, ma anche favorire un’accessibilità più semplice e sostenibile, sviluppando un turismo responsabile e contribuendo a sostenere l’economia locale, spesso fragile e dipendente da settori specifici.

Un nodo cruciale, e di portata europea, è rappresentato dalla questione dei valichi alpini.
Il Libro Bianco denuncia come le limitazioni imposte unilateralmente dal governo del Tirolo, e in generale le dinamiche transfrontaliere, abbiano comportato perdite economiche significative, ammontando a 370 milioni di euro all’anno e superando 1,8 miliardi negli ultimi cinque anni.

Questa problematica non è una questione bilaterale tra Italia e Austria, ma un tema comunitario che richiede una soluzione concertata e condivisa a livello europeo, che tenga conto delle esigenze di sviluppo di tutte le regioni alpine coinvolte.
La realizzazione della Ciclovia del Garda, infine, sottolinea un impegno verso una mobilità alternativa, più rispettosa dell’ambiente e in linea con i principi di sostenibilità che devono guidare lo sviluppo futuro del Trentino Alto Adige.

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