Nel primo semestre del 2025, le economie provinciali di Trento e Bolzano, pur mantenendo una traiettoria di crescita, hanno mostrato segnali di moderazione e dinamiche divergenti, come evidenziato dall’Indicatore Trimestrale dell’Economia Regionale (Iter) della Banca d’Italia.
La crescita del prodotto interno lordo reale in provincia di Trento si è attestata allo 0,7%, un valore leggermente superiore rispetto allo 0,5% registrato in Alto Adige.
Questa discrepanza riflette una complessità di fattori strutturali e congiunturali che caratterizzano le due realtà economiche.
L’industria, tradizionalmente pilastro delle economie alpine, si è trovata a navigare in acque agitate, penalizzata da un clima di incertezza geopolitica che si traduce in tensioni commerciali e in un aumento dei dazi doganali.
In Trentino, i ricavi industriali hanno subito una contrazione del 2%, segnalando una diminuzione dell’attività produttiva.
In Alto Adige, la situazione si è presentata più stabile, sebbene con una sottile sensazione di stallo.
A controbilanciare questa debolezza, il settore edile trentino ha mostrato una resilienza inaspettata, beneficiando degli investimenti pubblici legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e alla preparazione delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026.
In Alto Adige, invece, l’edilizia ha manifestato i primi segnali di rallentamento, sollevando preoccupazioni per il futuro del settore.
Le esportazioni, componente fondamentale per entrambe le province, hanno seguito andamenti contrastanti.
Il Trentino ha registrato un incremento dell’1,6%, trainato principalmente dai prodotti agricoli, dall’industria alimentare e, in modo significativo, dal settore dei trasporti.
In Alto Adige, il quadro è stato meno incoraggiante, con una diminuzione del 2,4% delle esportazioni, attribuibile in larga misura al calo delle vendite di mezzi di trasporto, un settore cruciale per l’economia locale.
Questa differenza sottolinea la vulnerabilità dell’economia altoatesina alla fluttuazione della domanda internazionale.
Il settore dei servizi, in particolare quello legato al turismo, ha continuato a rappresentare un motore di crescita per entrambe le province.
Nel primo semestre del 2025, le presenze turistiche sono aumentate del 3% in Trentino e dell’1,6% in Alto Adige, a testimonianza della capacità del territorio di attrarre visitatori.
L’aumento dei ricavi nel settore terziario, con un’attenzione particolare alle attività turistiche, ha contribuito a compensare, in parte, le difficoltà incontrate dai settori produttivi più esposti alle tensioni internazionali.
L’accumulazione di capitale, ovvero la capacità di generare nuovi investimenti e risparmi, è stata contenuta in entrambe le province.
In Alto Adige, si è osservata una ripresa dei prestiti destinati al settore produttivo, con un aumento del 2% a giugno 2025, segnando un’inversione di tendenza rispetto alla contrazione precedente.
Questa ripresa è stata sostenuta in particolare dai servizi connessi al turismo e dalle imprese di maggiori dimensioni.
In Trentino, la diminuzione dei prestiti al settore produttivo si è attenuata (-3,5% a giugno, rispetto a -7,1% a dicembre 2024), suggerendo un graduale miglioramento delle condizioni di finanziamento.
Tuttavia, la prudenza nelle decisioni di investimento rimane una costante.
In sintesi, l’economia alpina, pur dimostrando resilienza, si trova ad affrontare un contesto globale complesso che richiede un’attenta analisi e politiche mirate per sostenere la crescita e promuovere la competitività.







