venerdì 12 Settembre 2025
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Vendemmia 2025: Annata Promettente in Trentino-Alto Adige

La vendemmia 2025 in Trentino-Alto Adige si preannuncia un’annata di significativa prosperità, con una produzione di vino e mosto stimata in aumento del 9% rispetto all’anno precedente, secondo le proiezioni congiunte di Assoenologi, Ismea e Uiv.
Questo risultato positivo è il frutto di un complesso intreccio di fattori climatici e gestionali che hanno profondamente influenzato lo sviluppo delle viti, delineando un quadro di qualità e quantità promettenti.
L’inverno, caratterizzato da temperature miti e piovosità superiore alla media, ha agito come un catalizzatore per un germogliamento anticipato, infrangendo gli schemi stagionali abituali.

L’assenza di gelate tardive, spesso causa di danni significativi, ha permesso una crescita vegetativa regolare e uniforme.
Le abbondanti piogge primaverili hanno fornito l’acqua essenziale per sostenere questa crescita, accelerando i tempi di fioritura e le prime fasi di maturazione.
La rapida accumulazione di zuccheri, cruciale per la qualità del mosto, è stata resa possibile dalle giornate estive intense, ricche di irraggiamento solare.

Tuttavia, l’alternanza di giornate calde con escursioni termiche significative, in particolare a luglio e ad inizio agosto, ha giocato un ruolo chiave nel preservare un’acidità ottimale.

Questo equilibrio è particolarmente vantaggioso per le varietà aromatiche e semi-aromatiche, che esaltano le loro caratteristiche distintive grazie a questa acidità vivace.

L’evoluzione fenolica delle uve rosse sta seguendo un percorso ideale, con un’invaiatura uniforme che suggerisce un elevato potenziale qualitativo e quantitativo per tutte le tipologie.
La gestione della difesa fitosanitaria si è rivelata efficace grazie alla regolarità delle precipitazioni, che hanno permesso di pianificare interventi mirati tra le perturbazioni.
Solo le intense piogge di fine luglio e inizio agosto hanno determinato episodi localizzati di botrite nelle aree più esposte, prontamente arginati dal successivo ritorno del caldo.
L’assenza di eventi grandinosi ha ulteriormente contribuito a preservare l’integrità dei grappoli.

In Trentino, la raccolta è iniziata poco dopo Ferragosto, con le uve destinate alla produzione di base spumante (Chardonnay) e Pinot Grigio, quest’ultimo impiegato per vini a bassa gradazione alcolica, una scelta sempre più diffusa in risposta alle nuove preferenze dei consumatori.
A seguire, si procederà con le uve Pinot Nero (anch’esso fondamentale per lo spumante) e le varietà bianche locali, come Muller Thurgau e Traminer.
La fase finale sarà dedicata alle varietà di uve rosse autoctone, che esprimono il carattere unico del territorio.

In Alto Adige, la vendemmia è iniziata a fine agosto nelle zone più riparate del fondovalle e si concluderà presumibilmente a metà ottobre con la raccolta del Cabernet Sauvignon, varietà che riflette l’influenza delle tecniche di viticoltura di montagna.

La scelta di un calendario di vendemmia dilazionato, adattato alle diverse esposizioni e altitudini, è un segno distintivo dell’approccio meticoloso adottato dai viticoltori locali, con l’obiettivo di massimizzare il potenziale di ogni singola varietà e terroir.

Questo approccio, unitamente a pratiche agronomiche sostenibili, contribuisce a garantire la sostenibilità a lungo termine della viticoltura in questa regione alpina.

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