La recente vicenda legata alla condivisione di una citazione di Joseph Goebbels da parte del consigliere comunale Diego Salvadori a Bolzano ha acceso un acceso dibattito, rivelando profondi solchi ideologici e interrogativi sull’etica comunicativa in ambito politico. L’episodio, scatenato dalla condivisione di una frase del ministro della Propaganda del Terzo Reich in relazione all’esposizione di una bandiera arcobaleno al Noi Techpark, ha generato immediate e veementi reazioni.L’affermazione di Goebbels, che in sostanza suggerisce la subordinazione della volontà popolare a un simbolo patriottico, è stata interpretata come un’incursione di retorica autoritaria in un contesto democratico. La condanna è stata immediata e univoca da parte di Forza Italia, attraverso il coordinatore provinciale Christian Bianchi, che ha definito le parole di Salvadori “inaccettabili e lesive”, sottolineando l’incompatibilità di tali affermazioni con i valori della coalizione di governo.Cornelia Brugger, consigliera del partito Verdi, ha sollevato la questione con maggiore severità, etichettando la citazione come “apologia del nazismo” e invitando il sindaco Claudio Corrarati, che aveva promesso un Consiglio comunale libero da derive fasciste, e la Südtiroler Volkspartei (SVP) a chiarire la propria posizione. L’interrogativo lanciato dalla Brugger tocca un punto sensibile: dove sono finiti i principi fondanti del partito, spesso associati a un approccio moderato e inclusivo?Di fronte all’escalation polemica, Salvadori ha cercato di attenuare la gravità del suo gesto, precisando di ripudiare “qualsiasi tipo di regime totalitario” e ammettendo che la citazione fosse “poco opportuna e si presti a malintesi”. Le scuse, però, non hanno placato completamente le critiche.Il vice governatore e presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Marco Galateo, ha definito l’episodio una “bruttissima scivolata”, sbrigandosi a negare qualsiasi adesione a principi autoritari. Galateo ha offerto le scuse a nome del partito, attribuendo l’errore a una “ancora acerba esperienza comunicativa”. Questa interpretazione, sebbene mirata a minimizzare l’accaduto, non ha eliminato la necessità di una riflessione più ampia sull’uso del linguaggio politico e sulla responsabilità che ne deriva.L’incidente rivela una crescente polarizzazione nel dibattito pubblico, in cui anche citazioni storiche, decontestualizzate e prive di una corretta analisi, possono diventare strumenti di provocazione e di alimentazione di conflitti ideologici. La vicenda pone, inoltre, una questione cruciale: come comunicare in modo responsabile in un’epoca caratterizzata da una rapida diffusione di informazioni, spesso frammentarie e manipolabili? La prudenza, l’accuratezza e il rispetto per le sensibilità altrui dovrebbero essere i pilastri di una comunicazione politica matura e orientata al bene comune. L’episodio, pur nella sua specificità, funge da monito per un futuro in cui l’intelligenza e la responsabilità saranno le uniche armi efficaci per contrastare l’odio e la disinformazione.
Bolzano, citazione Goebbels: polemiche e accuse di revisionismo.
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