martedì 19 Agosto 2025
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Consigliere Alto Adige: Anpi deferisce per apologia nazista e incitamento all’odio.

L’Anpi Alto Adige intende deferire alle autorità giudiziarie un esposto dettagliato relativo all’episodio che ha coinvolto il Consigliere Comunale, il cui post contenente una citazione di Joseph Goebbels ha sollevato profonda inquietudine e necessita di una valutazione rigorosa sotto il profilo legale.
La gravità dell’evento non può essere minimizzata o liquidata come un’imprudenza o una svista, soprattutto alla luce della risposta attenuata e, in alcuni casi, assente, da parte di figure politiche e istituzionali che avrebbero dovuto condannare con fermezza tali affermazioni.

Questa lassità rischia di banalizzare un atto che, nella sua essenza, è profondamente offensivo e potenzialmente lesivo.

La scelta di Goebbels, figura cardine del regime nazista, non è casuale.

Il Consigliere, attraverso questa citazione, ha deliberatamente equiparato la celebrazione del Pride Month e l’esposizione di bandiere arcobaleno, simboli di inclusione e diritti civili, con l’imposizione coatta di simboli totalitari perpetrata dal regime hitleriano.
Questa operazione retorica, sardonica e manipolatoria, sovverte la verità storica, riscrivendo la narrazione della Shoah e minimizzando la sofferenza delle vittime del nazismo.

In una distorsione dell’orwelliano, le persone Lgbtqia+, da persecuite e discriminate, vengono ingiustamente presentate come “carnefici”, perpetuando un meccanismo di inversione colpevole e pericoloso.

È fondamentale riconoscere che questo episodio non costituisce un evento isolato, bensì il punto di arrivo di una escalation di posizioni estremiste, condivise non solo dal Consigliere coinvolto, ma anche da altri esponenti politici e istituzionali.
L’Anpi ritiene che si sia ampiamente superato il limite della legittima libertà di espressione, un diritto costituzionalmente garantito, ma che non può essere invocato per giustificare discorsi d’odio, apologie di regimi totalitari e incitamento alla discriminazione.
Le dichiarazioni incriminate, alla luce della normativa vigente, meritano un’attenta verifica alla luce degli articoli 604 bis del Codice Penale (incitamento alla discriminazione, alla violenza o all’odio) e della legge Mancino (che punisce l’apologia di crimini contro la persona e l’apologia del fascismo).

L’Anpi Alto Adige non intende limitarsi a una denuncia formale, ma si impegna a vigilare affinché la giustizia faccia il suo corso, garantendo che tali comportamenti non rimangano impuniti e che il rispetto dei diritti umani e la memoria storica siano costantemente tutelati.

La gravità della situazione esige una risposta decisa e univoca da parte delle istituzioni, affinché si possa ristabilire un clima di tolleranza, rispetto e legalità.

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