L’Europa si trova a un bivio cruciale, esposta alle turbolenze di un panorama geopolitico profondamente mutato. L’era della prevedibilità è alle spalle, e la necessità di una risposta europea coesa e proattiva non è più un’opzione, ma un imperativo. La parola chiave per affrontare queste sfide è l’autonomia strategica, un concetto che trascende la mera indipendenza economica per abbracciare una capacità di agire con determinazione e responsabilità su scala globale.Il nodo cruciale per realizzare questa visione risiede nell’architettura decisionale dell’Unione. L’attuale sistema, pesantemente ancorato al principio dell’unanimità, si rivela un freno inaccettabile alla velocità e alla flessibilità necessarie. Ogni singolo veto, ogni compromesso frutto di interessi nazionali divergenti, sottrae all’Europa la possibilità di rispondere prontamente alle crisi, di definire una politica estera unitaria e di rafforzare la propria posizione nel concerto delle potenze.L’abbandono del sistema dell’unanimità non è una questione ideologica, ma una necessità pragmatica. Si tratta di introdurre meccanismi di voto a maggioranza qualificata, che consentano all’Europa di prendere decisioni tempestive e coordinate su un ampio spettro di politiche, dall’economia alla difesa, dalla politica estera alla gestione dei flussi migratori. Questa riforma non implica una diminuzione della sovranità nazionale, ma una sua ridefinizione, in linea con le esigenze di un’integrazione europea più profonda e funzionale.Un’Europa capace di agire con una voce sola, con una politica di difesa robusta e con una politica economica condivisa, è un’Europa più forte, più influente e più capace di proteggere i propri interessi e i propri valori. È un’Europa che può assumersi la responsabilità del proprio destino, senza dipendere dalle decisioni di altri attori globali. La transizione verso questo modello di governance richiede coraggio politico, visione strategica e una forte volontà di superare gli schemi del passato, ma rappresenta l’unica via per garantire un futuro prospero e sicuro per l’Europa e i suoi cittadini. In definitiva, si tratta di trasformare l’Europa da un progetto di cooperazione a un’entità politica capace di confrontarsi con il mondo con determinazione e autorevolezza.
Europa al bivio: l’autonomia strategica come imperativo.
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