La questione relativa alla potenziale nomina di un sottosegretario per le minoranze linguistiche, e in particolare il nome di Roland Griessmair, ha generato un acceso dibattito e chiarimenti da parte della Volkspartei (SVP), che si distanzia nettamente da qualsiasi coinvolgimento nella scelta. Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha esplicitamente negato, in seguito a una riunione del direttivo del partito, qualsiasi iniziativa della SVP in merito.La potenziale nomina di Griessmair, qualora concretizzarsi, implicherebbe un percorso chiaro: la sua rinuncia a qualsiasi carica e tessera all’interno della Volkspartei. Questa procedura sottolinea l’assoluta separazione tra l’impegno politico all’interno del partito e l’eventuale ruolo governativo, evidenziando una netta distinzione di appartenenza.Tuttavia, la posizione della SVP va ben oltre la singola nomina. Kompatscher ha ribadito con fermezza il principio fondamentale che guida l’azione del partito: l’esclusione da qualsiasi partecipazione diretta alla composizione della maggioranza di governo. Questo principio, ben consolidato nel tempo, rappresenta un elemento identitario della Volkspartei e non è stato oggetto di revisione, rimanendo valido sia per l’attuale esecutivo sia per le amministrazioni precedenti.Il governo, in precedenza, aveva già espresso la volontà di non ampliare la coalizione e di non richiedere indicazioni o candidature direttamente alla SVP. Questa convergenza di intenti conferma l’approccio strategico della Volkspartei, che ambisce a garantire una rappresentanza efficace delle minoranze linguistiche senza compromettere la propria autonomia politica e la capacità di agire come forza di controllo e proposta alternativa. L’obiettivo è mantenere un ruolo di garanzia dell’equilibrio politico e della tutela degli interessi specifici delle comunità linguistiche, preservando la propria identità e la libertà di azione.
Nomina sottosegretario minoranze: la SVP si distanzia e ribadisce i principi
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