La gestione del capitale umano nella Provincia Autonoma di Bolzano sta affrontando una fase di profonda revisione, dettata da una carenza di personale che impone una riorganizzazione delle modalità di assegnazione e mobilità del personale.
L’assessora provinciale Magdalena Amhof ha presentato un nuovo quadro normativo volto a regolamentare il cosiddetto “comando” di dipendenti pubblici presso enti esterni, una pratica che, sebbene nata per supportare istituzioni in difficoltà, si è rivelata fonte di inefficienze e di blocco di risorse interne.
Attualmente, circa quaranta dipendenti provinciali sono assegnati a enti esterni, con una concentrazione significativa presso la Corte dei Conti.
La normativa preesistente, caratterizzata da una flessibilità eccessiva, consentiva proroghe quasi illimitate, generando situazioni anomale in cui risorse umane, potenzialmente impiegabili all’interno della Provincia, restavano “bloccate” per periodi prolungati, talvolta superiori ai quindici anni.
Questo fenomeno, lungi dall’essere una semplice gestione di emergenza, ha creato un deficit strutturale nell’organico provinciale, impedendo l’indizione di concorsi pubblici per posizioni cruciali.
L’innovazione introdotta dalla nuova regolamentazione mira a restituire efficienza e trasparenza alla gestione del personale.
Il comando presso enti esterni sarà limitato a un periodo massimo di due anni.
Per i dipendenti già in servizio presso altre istituzioni, è prevista la possibilità di rimanere in tale posizione fino alla scadenza attuale, con un’ulteriore proroga consentita, ma non superiore a un anno.
Successivamente, sarà obbligatorio per il dipendente prendere una decisione definitiva: confermare la propria permanenza nell’ente ospitante oppure rientrare nell’organico provinciale.
L’amministrazione provinciale riconosce l’importanza di offrire supporto a enti pubblici in situazioni di temporanea carenza di personale, come dimostrato dalla recente collaborazione con la Questura per accelerare il rilascio dei passaporti.
Tuttavia, l’assessora Amhof ha ribadito che la priorità imprescindibile deve essere la tutela dell’efficienza dei servizi provinciali e il corretto funzionamento delle strutture amministrative interne.
La nuova regolamentazione non intende eliminare la possibilità di collaborazioni esterne, bensì razionalizzarla, definendo limiti temporali e obblighi di rientro, al fine di liberare risorse umane strategiche e favorire la riorganizzazione del capitale umano a disposizione della Provincia.
Si tratta di un intervento volto a bilanciare la solidarietà istituzionale con la necessità di ottimizzare la gestione del personale e garantire un servizio pubblico efficiente e reattivo alle esigenze dei cittadini.