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Addio Stefano Casagranda, campione e simbolo di tenacia.

La comunità ciclistica italiana è in lutto per la perdita di Stefano Casagranda, figura di spicco nel panorama del ciclismo professionistico dagli anni Novanta agli anni Duemila.

Il campione, spentosi a cinquantadue anni a seguito di una prolungata e coraggiosa battaglia contro una malattia che lo aveva tenuto assediato negli ultimi anni, lascia un vuoto significativo nel mondo dello sport e nello spirito di Borgo Valsugana, la sua terra natale.
Nato nel 1973 in quel piccolo borgo trentino, Casagranda incarnava la tenacia e la determinazione tipiche degli atleti provenienti da territori montuosi, dove la fatica e la resilienza sono parte integrante della vita quotidiana.

La sua carriera, durata otto anni e costellata di successi, lo ha visto vestire le divise di prestigiose squadre, tra cui MG Boys, Riso Scotti, Amica Chips, Alessio e Saeco, ognuna delle quali ha contribuito a forgiarne il talento e ad affinare le sue capacità.

Casagranda non fu un semplice gregario, ma un corridore capace di primeggi nelle tappe più impegnative.

La sua abilità nel gestire le salite e la sua forza di volontà lo hanno portato a conquistare vittorie memorabili, scolpite nel calendario del ciclismo internazionale.

Ricordiamo la tappa alla Parigi-Nizza del 1996, una prova di forza e strategia che lo consacrò come talento emergente; il trionfo al Giro del Trentino nel 1998, una vittoria dal sapore particolare, conquistata sulle strade di casa, tra il tifo appassionato dei suoi concittadini; la tappa alla Vuelta Castilla y Leon nel 1998, un successo ottenuto contro avversari di calibro mondiale; il trionfo al Giro di Danimarca del 1998, testimonianza della sua versatilità su percorsi diversi; e la vittoria al Regio Tour del 1998, coronamento di una stagione ricca di soddisfazioni.

Oltre al talento, Stefano Casagranda era noto per la sua generosità e la sua apertura.
Nel condividere pubblicamente la sua lotta contro la malattia, attraverso un toccante video realizzato in collaborazione con Lello Ferrara, ha offerto un esempio di coraggio e di speranza per tutti coloro che affrontano sfide simili.
La sua testimonianza, carica di umanità e di dignità, ha commosso il pubblico e ha dimostrato la sua capacità di trasformare la sofferenza in un messaggio di resilienza.
Il Veloce Club Borgo A.
S.
D.

, di cui Casagranda era stato Presidente, lo ha commemorato sui social media, esprimendo gratitudine per il suo contributo e sottolineando l’onore di averlo avuto come leader.
La sua eredità sportiva e umana resterà un’ispirazione per le future generazioni di ciclisti e per tutti coloro che credono nel potere dello spirito umano.
La sua scomparsa segna la fine di un capitolo importante nel ciclismo italiano, ma il ricordo del suo sorriso, della sua forza e della sua passione continuerà a vivere nei cuori di chi lo ha conosciuto e ammirato.

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